“I miei figli mi hanno detto che gli abitanti ci hanno urlato ‘zingari, andate via’ e mi hanno chiesto se dovevamo andarcene. Ho risposto loro che no, questa è casa nostra, non ce ne dobbiamo andare”.
Omeròvic è entrato martedi nell’appartamento di Casalbruciato, borgata romana, assieme alla moglie e ai figli, scortato dalla Polizia. Militanti fascisti di Casapound e un gruppo di abitanti delle palazzine ha tentato di aggredirli fisicamente, urlando loro frasi violentissime. Urla e minacce erano contiuate per tutta la notte. Accanto alla famiglia Rom ci sono anche le associazioni antirazziste e mercoledi ha fatto loro visista la sindaca di Roma, Raggi che ha ribadito: “questa è casa vostra”.
Radio Popolare è riuscita a intervistare Omerovic durante la trasmissione Malos, condotta da Luigi Ambrosio e Davide Facchini.
“Papà dobbiamo andare via, ci vogliono ammazzare -ha raccontato Omeròvic- ho dovuto calmare i miei figli, hanno pianto tutto il giorno. Alcuni li ho portati da mia cugina perché avevano paura. La più piccola ha avuto una crisi di panico, ora finalmente sta meglio, ha ripreso a giocare”.
Come immagini le prossime ore e i prossimi giorni?
“Vedrò in che situazioni saremo. Ora è brutto, devo parlare con le persone che ci aiutano, dobbiamo vedere. La Polizia viene, ci aiuta, è venuta l’opera nomadi, sono tanti, hanno parlato con la Polizia che ci ha detto che sta qua, di stare tranquilli”.
Ma le minacce continuano: “qua sotto ci minacciano, ci dicono zingari bastardi vi bruciamo, ci fanno paura. Il vicino di pianerottolo quando siamo arrivati la prima volta ci ha accolto ma poi ci ha attaccato. ‘La casa non è vostra’ ha detto ‘non potete stare qua dovete andare via’”.
Voi non ve ne andrete.
“No, è casa mia, non me ne vado, non vado da nessuna parte”.
Da quanti anni aspettavate la casa? “Mia moglie ha fatto domanda due anni fa”.
Prima dove vivevate?
“Abitavo al campo Rom di Tor de Cenci, i miei figli vanno a scuola li ancora oggi”.
La sindaca è venuta a trovarvi. Cosa vi siete detti con Raggi?
“Le ho spiegato come stanno le cose qua, che volevano ammazzarci, che a una bambina è preso il panico, lei ha riposto ‘questa è casa tua, è vostro diritto, avete aspettato come tutti’. Le ho risposto ‘vedi che però queste persone ci vogliono ammazzare’ lei ha riposto di stare tranquilli”.
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