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Cappuccio, brioche e gatto, grazie

Alba e Marco sono rimasti folgorati durante un viaggio in Giappone in cui hanno conosciuto i Neko Café, un tipo di locale che, oltre a tutto ciò che è normale trovare al bar, offre  appunto la presenza di simpatici felini. Usanza piuttosto diffusa da quelle parti, dove non è facile avere animali domestici a casa.

Così hanno deciso di aprirne uno a Milano.

Facile a dirsi, un po’ meno da mettere in pratica, soprattutto perché essendo il primo in città il percorso burocratico per i permessi e le autorizzazioni è stata un’esplorazione del tutto nuova. Un anno dopo però il Crazy Cat Cafè ha inaugurato, avendo un successo sorprendente anche per gli stessi fondatori, che non si aspettavano un tale entusiasmo. La loro pagina FB contava migliaia di adesioni ancora prima dell’apertura del locale e il personale conta già dalle sette alle otto persone per fare fronte all’afflusso di clientela.

“Ci dicono tutti che gli abbiamo rubato l’idea, che anche loro volevano aprire un cat café” racconta Alba. E in effetti l’idea è semplice, di per sé. Sta di fatto che a Milano non l’aveva ancora fatto nessuno, e il successo che il Crazy Cat Café sta avendo se lo merita tutto.

Questa è la loro pagina su FB

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  • Autore articolo
    Gianpiero Kesten
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    E’ stata una giornata di scambi di dichiarazioni all’insegna dell’apertura e della cordialità tra Trump e Putin, sull’Ucraina. Ha iniziato il presidente Usa: “abbiamo avuto delle discussioni molto buone e produttive ieri con Vladimir Putin e ci sono ottime possibilità che questa orribile e sanguinosa guerra possa finalmente giungere alla fine". Gli ha risposto Putin: “Trump sta facendo di tutto per ripristinare i rapporti con noi anche se è un processo non facile per non dire complicato”. Trump poi ha chiesto a Putin di non massacrare i soldati ucraini nel Kursk e Putin ha risposto che gli ucraini nel Kursk devono deporre le armi. Kiev si è fatta sentire affermando che le sue truppe nel Kursk non sono accerchiate. E Zelensky ha accusato Putin di voler boicottare la tregua. Una giornata di parole insomma, in attesa degli sviluppi reali. Gianluca Pastori, professore di relazioni internazionali alla Cattolica di Milano.

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