Una serata di follia, una pagina nera per il calcio argentino.
La genesi dei gravi incidenti che hanno impedito lo svolgimento della finale tra Boca Juniors e River Plate pare sia stato il sequestro alla vigilia della partita di 300 biglietti falsi e 10 milioni di pesos trovati dalla polizia nel domicilio di uno dei capi della tifoseria violenta del River Plate. Sono hooligans che vivono dal bagarinaggio, dalla falsificazione di ticket e dallo spaccio di droga all’interno dello stadio. Ogni tanto qualcuno finisce in galera per poco, ma quello che non si spezza mai è il legame con le società, che non possono prendere le distanze sul serio senza il rischio di morti e feriti alla prima opportunità pubblica.
Così sarebbe scattata la vendetta della tifoseria rimasta senza biglietti con la sassaiola contro il pullman che portava i calciatori del Boca e che ha provocato due feriti lievi e la guerriglia urbana fuori dallo stadio che le forze di polizia non sono riusciti a prendere il controllo della situazione se non dopo ore.
La Federazione sudamericana avrebbe voluto fare giocare la partita fino all’ultimo, ma le condizioni erano oggettivamente proibitive e sono stati i calciatori di entrambe le squadre a decidere di non giocare. Ora questa finale infinita per la coppa sudamericana tra le due squadre rivali della stessa città è stata rimandata a stasera alle 21 ora italiana anche se non è da escludersi che il Boca chieda i punti e la coppa a tavolino.
L’augurio è che finalmente si possa vedere serenamente uno spettacolo che ha pochi paragoni al mondo, al netto di temporali, violenze e mafie calcistiche.