Il procuratore generale di Nizza, François Molins, alle 17 ha parlato durante una conferenza stampa. Ha confermato il dato di 84 persone morte (di cui dieci bambini e adolescenti). I feriti sono 202, tra i quali 52 in “urgenza assoluta”. Di questi, 25 sono in rianimazione.
Molins ha disegnato un breve ritratto dell’attentatore, Mohamed Lahouaiej Bouhlel. Trentuno anni, cittadino tunisino, nato a Sousse, il ragazzo era padre di tre bambini. L’ex moglie dell’attentatore è in stato di fermo dalle 11. L’uomo ha sparato diversi colpi di pistola contro tre poliziotti all’altezza dell’hotel Negresco. Secondo quanto riporta il procuratore, il camion guidato da Bouhlel era stato preso a noleggio e doveva essere riconsegnato già ieri. Invece Bouhlel ha raggiunto il mezzo doveva lo aveva parcheggiato in bici (poi riposta sul mezzo). Aveva poi con sé una pistola a calibro 7.65, un caricatore, altri proiettili, due finti M16 e una granata. Aveva poi con sé un cellulare e diversi documenti. “Totalmente sconosciuto ai servizi francesi”: così interviene Molins in merito alla radicalizzazione dell’attentatore. Il procuratore, però, sottolinea che lo stile dell’attantato rispecchia i messaggi diffusi dai siti pro jihad.
Per ora l’indagine non ha trovato nessun complice. Ancora resta da chiarire come l’uomo si sia procurato delle armi e come abbia superato il blocco dell’area pedonale. Ancora non ci sono rivendicazioni su siti vicini al jihad globale.