Ha deciso di partire dagli ultimi Matteo Maria Zuppi, il nuovo Arcivescovo scelto per Bologna da Papa Francesco. Il giorno del suo insediamento Zuppi lo apre alla periferia della città, visitando un centro di accoglienza per migranti, una casa per disabili e una comunità di giovani coppie e anziani. Una scelta simbolica che in sé racchiude le priorità dell’arcivescovo. “Il mio impegno sarà quello della solidarietà, dice Zuppi e poi, nel discorso di insediamento, chiede di cominciare “da loro, dai nuovi italiani”, perché è ora di smetterla di “chiamare stranieri i compagni di classe che crescono con noi”. E ancora, Zuppi cita “chi non ha casa, chi è vittima della tortura della solitudine, chi è smarrito nel mondo della disoccupazione, chi cerca futuro e protezione perché scappa dalla guerra, le cui sofferenze voi ben conoscete”. Infine l’invito a “non chiudersi, perché chiudersi fa male”.
Non intimorisce Zuppi, piace perchè è diretto e usa parole semplici, non è austero come il suo predcessore Caffarra, negli ultimi anni impegnato in una battaglia oscurantista contro il popolo Lgbt, una pagina che con il nuovo Arcivescovo potrebbe essere defintivamente archiviata. Da oggi per la Chiesa di Bologna si apre una pagina tutta nuova.
Giovanni Stinco