La cronaca di Radio Città del Capo di Bologna
Un atto di libertà e di riappropriazione che sta facendo discutere tra amarezza per la perdita di graffiti amatissimi e riflessioni sui motivi che l’hanno determinato.
Blu, street artist di fama internazionale, ha cancellato con la complicità di tanti e tante le sue opere dai muri di Bologna. Tutti i suoi graffiti: tra cui anche quelli che erano entrati nell’immaginario collettivo come il murales al centro sociale XM24 e quello nell’edificio dove si trovava il centro sociale Crash poi sgomberato.
La spiegazione è contenuta in un testo che si può leggere sul sito della comunità dei lettori del collettivo WuMing ed è un attacco frontale alla mostra che tra pochi giorni inaugurerà a Bologna dal titolo Street art Bansky and co. L’arte allo stato urbano.
Blu e tutti quelli che hanno condiviso questa scelta si ribellano all’idea di opere pensate per la strada chiuse in una sala per un’esposizione a pagamento. Il biglietto costerà infatti 13 euro. Ma viene attaccata anche la figura di Fabio Roversi Monaco, ex rettore ed ex presidente della fondazione Carisbo e anche ex gran maestro della loggia massonica universitaria Zamboni – De Rolandis.
Il gesto c’è da giurarci farà discutere la città e non solo per giorni.