Mia cara Olympe

Zanchini e Scurati: la retorica dell’indignazione e la storia

Giorgio Zanchini io non lo conosco: lo dico non perché sia rilevante ma per evitare il sospetto dell’amichettismo. Lo conosco però da ascoltatrice e ne ho sempre apprezzato misura, cultura e capacità professionale.

Zanchini, come da cronache sapete, è al centro di una polemica per avere chiesto in trasmissione ad una senatrice di Fratelli d’Italia Ester Mieli se fosse ebrea: domanda retorica per lui che ben conosce la biografia di Mieli e per molti e molte, ma che risponde ad un imperativo giornalistico alquanto bistrattato, ovvero mai dare per scontato che chi legge o ascolta sappia. Ed essendo, nel contesto della conversazione, rilevante quell’elemento, Zanchini, e mal gliene incolse, ha posto la questione. Se n’è adombrata subito Mieli, ha avuto solidarietà dal suo schieramento, non si vedeva l’ora peraltro di distogliere l’attenzione dalla censura a Scurati e fare,  e pure alla vigilia del 25 aprile,  una sorta di pari e patta comunicativo: voi vi indignate per Scurati, noi per Zanchini, zero a zero, palla al centro. Uno sconsolato Zanchini ieri ha detto al Corriere: domanda posta per dare solidarietà rispetto all’antisemitismo che risolleva la testa, ma ora invece mi stanno mollando tutti…

E allora. Età e maggiore saggezza inducono a sbuffare davanti ad un uso dell’indignazione che se in questo caso denota una certa strumentalità, è più in generale ormai l’unica reazione che si riesce a mettere in campo e che addirittura si auspica: aldilà del merito delle questioni, della caratura e della storia dei protagonisti. Rischio o errore in cui incorriamo tutte e tutti, attenzione.
Direte: ma allora vale anche per Scurati. Invece no e almeno per un paio di motivi e il primo ha a che vedere con il peso infinitamente differente che hanno i due episodi: di là una censura vera e propria denunciata dalla conduttrice di una trasmissione della televisione pubblica sul monologo di uno scrittore che si occupa di fascismo e di Mussolini, tanto da essere tradotto in decine e decine di paesi; di qua una domanda che ha potuto essere equivocata ma che al massimo si può qualificare come maldestra. Questo è il pericolo dell’enfasi che pervade ormai il discorso pubblico, i media, la rete: a forza di gridare e basta, tutto si confonde e appare eguale, diventa una partita di calcio e fa il gioco di chi a questo vuole ridurre tutto. Fascisti e antifascisti, nazisti e comunisti, voi di qua, noi di là, ancora zero a zero e palla al centro e anche per quest’anno l’indigesto alle destre 25 aprile è andato…

Ah, il secondo motivo. Recita l’incipit del monologo di Scurati: Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sotto casa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L’onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l’ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. Si batté fino all’ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro. Mussolini fu immediatamente informato. Oltre che del delitto, si macchiò dell’infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania”.

Non so come si possa misurare, ma una cosa è certa. Dopo la censura a Scurati, la storia di Matteotti è rimbalzata di bocca in bocca: in rete, sui giornali, nelle scuole, nei teatri, dai palchi del nostro 25 aprile e tanti che poco o nulla ne sapevano ora sanno. E non è volatile indignazione, ma storia.

  • Assunta Sarlo

    Calabromilanese, femminista, da decenni giornalista, scrivo e faccio giornali (finché ci sono). In curriculum Ansa, il manifesto, Diario, il mensile E, Prima Comunicazione, Io Donna e il magazine culturale cultweek.com. Un paio di libri: ‘Dove batte il cuore delle donne? Voto e partecipazione politica in Italia’ con Francesca Zajczyk, e ‘Ciao amore ciao. Storie di ragazzi con la valigia e di genitori a distanza’. Di questioni di genere mi occupo per lavoro e per attivismo. Sono grata e affezionata a molte donne, Olympe de Gouges cui è dedicato questo blog è una di loro.

ALTRO DAL BLOGVedi tutti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 28/03 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 28-03-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 28/03 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 28-03-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 28/03/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 28-03-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 28/03/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 28-03-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Il corteo dei metalmeccanici a Milano per il rinnovo del contratto

    Presidi e manifestazioni in tutti i capoluoghi di provincia lombardi oggi per lo sciopero nazionale di otto ore indetto dai sindacati confederali dei metalmeccanici. "Rinnoviamo il contratto": tre semplici parole per riunire in corteo Fim Fiom e Uilm. Da mesi chiedono 280 euro lordi in più in busta paga, la riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore alla settimana, ma lo scorso autunno le associazioni delle imprese hanno interrotto il tavolo di confronto. Così oltre 450 mila addetti del settore, in tutta la Lombardia, vedono i loro stipendi fermi a fronte dell’inflazione e di spese sempre più alte. Queste sono alcune voci raccolte stamattina al corteo di Milano.

    Clip - 28-03-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di venerdì 28/03/2025

    Vieni con me! è un’ora in cui prendere appunti tra condivisione di curiosità, interviste, e il gran ritorno di PASSATEL, ma in forma rinnovata!! Sarà infatti partendo dalla storia che ci raccontano gli oggetti più curiosi che arriveremo a scoprire eventi, iniziative od occasioni a tema. Eh sì, perché poi..ci si incontra pure, altrimenti che gusto c’è? Okay ma dove, quando e poi …con chi!?! Semplice, tu Vieni con me! Ogni pomeriggio, dal lunedì al venerdì, dalle 16.30, in onda su Radio Popolare. Per postare annunci clicca qui Passatel - Radio Popolare (link - https://www.facebook.com/groups/passatel) Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa, un oggetto particolare o proporti come espert* (design, modernariato o una nicchia specifica di cui sai proprio tutto!!) scrivi a vieniconme@radiopopolare.it Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni

    Vieni con me - 28-03-2025

  • PlayStop

    A(r)mata transizione

    La transizione s’ha da fare, ma verso il militare. Di fronte al piano di riarmo europeo da 800 miliardi voluto dalla Presidente della Commissione Ue Von der Leyen, la transizione ecologica per la decarbonizzazione dell’economia slitta in secondo piano. Questo vale soprattutto per l’automotive: la conclamata crisi del settore – frutto della miopia dei produttori auto e delle scelte non incisive né coerenti della politica – è diventata ora l’occasione non per accelerare sull’elettrificazione dei trasporti, ma per promuovere la riconversione produttiva verso l’industria della difesa e delle armi. Il nono episodio del podcast “A qualcuno piace verde”, il Podcast di alleanza Clima Lavoro a cura di Massimo Alberti, racconta – a partire dal convegno “Mobilità sostenibile al lavoro” che si è tenuto a Torino il 13-14 marzo 2025 – il passaggio in Europa e in Italia dal Green Deal al War Deal. Con l’automotive, appunto, come snodo centrale.

    A qualcuno piace verde - 28-03-2025

  • PlayStop

    Playground di venerdì 28/03/2025

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per 90 minuti al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 16.30.

    Playground - 28-03-2025

  • PlayStop

    Jack di venerdì 28/03/2025

    Ricordiamo Raffaele Masto a cinque anni dalla sua scomparsa, torna la rubrica "The Sweatest Taboo" con Piergiorgio Pardo, ascoltiamo un'intervista a Marta Del Grandi a cura di Luca Santoro

    Jack - 28-03-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di venerdì 28/03/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 28-03-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di venerdì 28/03/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 28-03-2025

  • PlayStop

    Icarus, la mostra antologica di Yukinori Yanagi all’HangarBicocca di Milano

    All'HangarBicocca di Milano è stata inaugurata Icarus, la prima grande antologica in Europa dedicata alla pratica artistica di Yukinori Yanagi con un’ampia selezione di opere iconiche risalenti agli anni novanta e duemila insieme a lavori più recenti. Il servizio di Tiziana Ricci nella puntata di Cult del 28 marzo.

    Clip - 28-03-2025

  • PlayStop

    Cult di venerdì 28/03/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 28-03-2025

  • PlayStop

    37e2 di venerdì 28/03/2025

    Parliamo di salute mentale attraverso le pagine di un libro che si intitola “Franco Basaglia. Passato e presente di una rivoluzione”, con la co-autrice Ludovica Jona; il professor Silvio Garattini per tornare a parlare di antibiotici e antibiotico resistenza; l’appuntamento del 5 aprile, Giornata europea contro la commercializzazione della salute; Gen_, un film sul trattamento medico e umano dei pazienti in due ambiti molto politicizzati: i trattamenti per l’infertilità e le transizioni di genere.

    37 e 2 - 28-03-2025

  • PlayStop

    FLAVIA GASPERETTI (traduttrice) su NON PENSARE, CARA - ALICE ROBB

    FLAVIA GASPERETTI (traduttrice) su NON PENSARE, CARA - ALICE ROBB - presentato da Elena Mordiglia

    Note dell’autore - 28-03-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di venerdì 28/03/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi ai microfoni di Radio Popolare. Condotta da Massimo Bacchetta, a cura di Massimo Alberti

    Tutto scorre - 28-03-2025

Adesso in diretta