In risposta alle violenze sulle donne in piazza Duomo il Sindaco ha promesso 500 vigili. Sala avrà tranquillizzato la coscienza sua e d’un po’ d’opinione pubblica. In me è salita la preoccupazione. Polizia locale, PS, Carabinieri son presidi necessari, ma le periferie da cui vengono autori di violenze solo in parte son problemi di ordine pubblico. Lo dicono anche i politici in prossimità delle elezioni. Ricevuto il mandato, però, le acque del Lete, fiume dell’Oblio, scorrono nei Navigli; e nel Tevere: per rimozioni di nessi tra fenomeni o dimenticanze Milano chiama, Roma risponde. I disagi di
giovani e periferie fanno la storia d’Italia: i “teruni” (la Locomotiva d’Italia è il mito che ha in ombra i quartieri dormitorio del Miracolo economico); l’immigrazione recente (il Paese riparte grazie ai cantieri del bonus facciate pieni di Nordafricani; a badanti e colf di Sud America e Paesi dell’Est che suppliscono a un welfare gruviera: in quelle aree nascono figli e problemi d’integrazione).
All’insufficienza di politiche locali ora s’associa il governo: boccia un emendamento alla manovra: 50 milioni per il “bonus psicologo”, mancia non risolutiva dei problemi di giovani e periferie, ma un segnale: riconoscere il disagio psichico diffuso e che le persone che già soffrivano di emarginazioni e disuguaglianze col Covid stanno peggio: gli adolescenti in ispecie. Se la politica non si iscrivesse al Circolo Canottieri Fiume Lete, vedrebbe saltati i muri centro/periferie: a Milano e nel Paese. L’Italia che sta male è nota: si riempiono i pronti soccorsi (tra i giovani autolesionismi o tentati suicidi più che raddoppiati); s’impennano le richieste d’aiuto (ansie + 83%, depressioni + 72: adolescenti il 62 %); 1 su 3 accedono ma presto lasciano: mancano i soldi. La Regione Lazio ha messo 2,5 milioni per la
salute mentale; il Pirellone ha promesso lo psicologo nelle Case di Comunità (sulla carta: le elezioni son vicine!); il Municipio 9 di Milano dà un “bonus ragazzi 10-25” per gli psicologi di zona. Vigili, intanto? Sì, come aggettivo qualificativo di cittadini che si fan carico dei disagi evitando proiezioni e di istituzioni che investono risorse per prevenire e curare. Per i ghisa? Vedarèm.