In alto a sinistra

Sì, è legittima difesa

Invoco la legittima difesa:

Per i lavoratori e le lavoratrici che occupano la loro fabbrica perché hanno ricevuto la lettera di licenziamento, magari via mail, da una proprietà che dopo aver sfruttato i sussidi statali decide di localizzare dove il costo del lavoro è minore, solo per aumentare il profitto. Perché difendono il loro diritto al lavoro.

Per i compagni e le compagne antifa, che manifestano per chiedere la chiusura dei covi neofascisti. Perché difendono il loro diritto di vedere attuati i principi della nostra Costituzione.

Per chi sale sul tetto a difesa di un centro sociale sotto sgombero, perché non venga restituito a degrado e abbandono, ma continui a essere un presidio di libertà. Perché difende il suo diritto a diffondere cultura.

Per gli studenti e le studentesse che protestano contro il numero chiuso, contro le tasse universitarie troppo alte, contro i baroni che non mollano il loro posto di privilegiati. Perché difendono il loro diritto all’istruzione.

Per precari e precarie, che chiedono contratti più equi, minore sfruttamento, maggiori tutele. Perché difendono il loro diritto a un lavoro dignitoso.

Per chi manifesta sotto Regione Lombardia, per una vera riforma in senso antiprivatistico della legge regionale sulla sanità. Perché difendono il loro diritto alla salute.

Per chi chiede i codici identificativi sulle divise di poliziotti e carabinieri. Perché difende il suo diritto almeno a sapere chi lo potrebbe manganellare indiscriminatamente durante una manifestazione.

Per i migranti che affrontano i viaggi della speranza. Perché difendono il loro diritto a una vita migliore.

Per chi urla “stronzo” a quello che al bar, quando sente la notizia di un naufragio nel Mediterraneo, dice che “se la sono cercata, se restavano a casa loro non sarebbe successo”. Perché difende il suo diritto a vivere a debita distanza dagli stronzi.

Per chi pensa che uno non dovrebbe girare per le strade della sua città con una pistola carica e senza la sicura innescata. Perché difende il suo diritto alla sicurezza.

Per tutte quelle persone lgbtqi+ che hanno paura anche solo a tenersi per mano in pubblico perché qualcuno li potrebbe insultare, aggredire, picchiare e chiedono leggi a loro tutela. Perché difendono il loro diritto a una vita normale.

Etc, etc, etc… (mettete voi quello che vi pare).

P.s: dimenticavo, per me quando dico che mi fanno schifo quelli che condannano razzismo, omofobia e sessismo, ma poi con quegli stessi ci governano. Perché difendo il mio diritto a vedere applicata la coerenza, anche in politica.

  • Alessandro Braga

    Classe 1975. Giornalista professionista, prima di approdare a Radio Popolare ha collaborato per anni col Manifesto. Appassionato di politica, prova anche (compatibilmente col tempo a disposizione) a farla

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    Tregua a Gaza: ONG chiedono accesso alla striscia per i giornalisti

    Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato l’accordo per un cessate il fuoco nella striscia di Gaza. Se non ci saranno sorprese, la tregua dovrebbe entrare in vigore a partire da domenica a mezzogiorno. In questo contesto, sono sempre più le ONG che chiedono che il governo israeliano permetta a giornalisti e osservatori internazionali di entrare nella striscia, dopo quindici mesi in cui non è mai stato possibile. Tra queste c’è il Cospe. Abbiamo parlato con Anna Meli, la presidente.

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    Esteri di venerdì 17/01/2025

    1) Il gabinetto di sicurezza israeliano approva l’accordo per il cessate il fuoco a Gaza. Fino a domenica, però, le bombe continueranno a cadere. Più di 100 persone sono state uccise nella striscia dall’annuncio dell’accordo. (Anna Momigliano - Haaretz, Francesco Sacchi - Emergency, Anna Meli - Cospe) 2) Fentanyl, Taiwan e Tik Tok. Donald Trump e Xi Jinping parlano al telefono per la prima volta dal 2021. “Risolveremo tutti i problemi insieme” dice Trump, mentre la corte suprema statunitense conferma il bando di TikTok. (Gabriele Battaglia) 3) La Geopolitica dell’AI. Washington cerca di mantenere il suo vantaggio nella battagli per l’intelligenza artificiale. (Marco Schiaffino) 4) La legge di depenalizzazione dell’aborto in Francia compie 50 anni. Il discorso di Simon Veil, pronunciato davanti ad un’Assemblea tutta maschile, fece la storia. 5) Mondialità. La sconfitta della diplomazia e la geopolitica nel frullatore. (Alfredo Somoza)

    Esteri - 17-01-2025

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    Bar e ristoranti sotto sfratto in stazione Centrale, 68 licenziamenti

    Sessantotto lavoratori e lavoratrici della ristorazione licenziati. Grandi Stazioni Retail ha deciso di non rinnovare il contratto d’affitto con Sarf, la società che da anni gestisce alcuni esercizi commerciali negli spazi della stazione Centrale di Milano. Da qui l’annuncio dei licenziamenti. I sindacati hanno indetto la prima di una serie di giornate di sciopero e oggi hanno fatto un presidio in piazza Duca d’Aosta, vicino all’ingresso della stazione. Abbiamo intervistato Valeria Cardamuro, segretaria della Uiltucs Lombardia.

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    Poveri ma belli di venerdì 17/01/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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