In un giorno due notizie tristi per motivi opposti: la morte di David Sassoli; Berlusconi che scende a Roma e va a caccia di peones per la corsa al Quirinale; un incubo, già una volta il Parlamento votò che Ruby Rubacuori era nipote di Mubarak. Non mi straccio le vesti; sono i due volti della politica: idealità e situazioni per stomaci forti. Il Presidente del Parlamento Europeo ne era cosciente. «Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male»: s’è ispirato a San Paolo per unire giornalismo vigile e politica per il bene comune. L’ora del lutto conferma: le scelte d’un uomo dalla schiena dritta sono sintesi individuali d’una carta di diritti e doveri per tutti; l’impegno condiviso fa funzionare l’Europa e riduce le disuguaglianze. La politica è servizio: non piacerai a Putin, ma senza quello spirito avalli interessi, egoismi, discriminazioni. La politica è coraggio: altrimenti tutto resta com’è. La politica è sogni: sfida a conformismi, identità, infezioni psichiche; con Sassoli avevano sognato La Pira, Moro, Bachelet, demolitori di muri e di fili spinati coi soldi Ue. La politica è gavetta e formazione permanente: da bravo giornalista anche in politica vale il motto dei preti: in aeternum, libero, forte, altruista, senza sconti a nessuno. La politica è regole, senso delle istituzioni: Parlamento, gruppi, dialoghi, litigi anche ma ci si rispetta e si ama la democrazia: rappresenti chi t’ha eletto non te stesso, tornaconti tuoi o di sodali. La politica è Resistenza: lotta da cui l’Europa è nata e mentalità d’opporsi a ogni libertà negata (Sassoli che evoca la Rosa Bianca, giovani antinazisti; porta in aula Liliana Segre; difende Patrik Zaki, Navalnj; riceve Greta). La politica è rischio personale e collettivo: Sassoli chiamato David dal padre come Turoldo: il frate poeta partigiano cantò “Torniamo ai giorni del rischio” e risvegliò i cuori contro la Milano da bere. A professare verità e gesti si fa memoria degna di Sassoli, sprone per la Next Generation. Se no si somiglia a sepolcri imbiancati: «all’esterno paiono belli ma dentro son pieni di ossa di morti e di ogni marciume». Sia come Sassoli viveva Strasburgo il Parlamento che prepara il dopo Mattarella. Glielo deve.
Sassoli: lodi, speranza che resiste, giovani e l’incubo sepolcri imbiancati
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Marco Garzonio
Giornalista e psicoanalista, ha seguito Martini per il Corriere della Sera, di cui è editorialista, lavoro culminato ne Il profeta (2012) e in Vedete, sono uno di voi (2017), film sul Cardinale di cui firma con Olmi soggetto e sceneggiatura. Ha scritto Le donne, Gesù, il cambiamento. Contributo della psicoanalisi alla lettura dei vangeli (2005). In Beato è chi non si arrende (2020) ha reso poeticamente la capacità dell’uomo di rialzarsi dopo ogni caduta. Ultimo libro: La città che sale. Past president del CIPA, presiede la Fondazione culturale Ambrosianeum.