L'Ambrosiano

Putin, Ucraina: l’irresistibile fascino dei virus, la guerra, il digiuno

Finisce l’emergenza Covid e un’altra infezione colpisce Europa e mondo: la Russia invade l’Ucraina. Gli effetti imprevedibili, devastanti. Il contagio psichico, il virus della violenza, è insidioso quant’altri mai. L’incubazione dura da tempo. Come nelle pandemie i piani d’emergenza son rimasti nelle riserve mentali di molti: quelli sicuri d’essere strateghi e controllare diffusione ed effetti; quelli che abituati a governare gli affari propri son convinti di saper sempre trovare la soluzione conveniente; quelli che guadagnano in ogni modo; quelli che non ho visto non c’ero se c’ero dormivo. Il potere è la variante della violenza: blindati, petto gonfio insignito di medaglie, muscoli, sopraffazione, identificazioni proiettive. Latente nella psiche collettiva il virus corrompe l’anima risvegliato dall’inflazione psichica di uomini mossi da ambizione personale che collude con le voglie di molti intorno e l’occhiolino amico d’altri (il lettone di Putin a Palazzo Grazioli; il leghista che tratta al Metropol di Mosca). Chi scatena una guerra si batte per cause nelle quali un Paese ritrova fantasmi antichi (confini, etnie, sbocchi sul mare, culture dominanti), stati affettivi non elaborati (Putin che attacca Stalin morbido con gli ucraini!), simboli (aquile imperiali). In posizione simmetrica e contraria stanno governi, Paesi, alleanze (Ue e Nato) non vergini quanto a virus di potere e violenza (se serve), interessi, mete inconfessabili, ma che dispongono di diritti civili e volto rispettabile (spesso vero, talvolta con maquillage): la democrazia. Questa in Occidente è ricchezza ma fragilità quand’è indebolita nel rispetto di persona e bene comune: però c’è. Il colonnello Kgb ora zar ha colpito. Trae forza dal reagire altrui con sanzioni economiche. Con le armi il virus produrrebbe effetti da pestilenze medievali. Francesco ha indetto il 2 marzo un digiuno per la pace, gesto laico grazie al quale si son vinte grandi battaglie civili. Le utopie sparigliano, creano occasioni di risveglio delle coscienze, che devon mobilitarsi. Siamo ancora qui a contare i morti di Covid poi! E Putin invade. Sfida all’Occidente, se ha capito cos’è un virus, i pericoli che porta, soprattutto se è infezione psichica.

  • Marco Garzonio

    Giornalista e psicoanalista, ha seguito Martini per il Corriere della Sera, di cui è editorialista, lavoro culminato ne Il profeta (2012) e in Vedete, sono uno di voi (2017), film sul Cardinale di cui firma con Olmi soggetto e sceneggiatura. Ha scritto Le donne, Gesù, il cambiamento. Contributo della psicoanalisi alla lettura dei vangeli (2005). In Beato è chi non si arrende (2020) ha reso poeticamente la capacità dell’uomo di rialzarsi dopo ogni caduta. Ultimo libro: La città che sale. Past president del CIPA, presiede la Fondazione culturale Ambrosianeum.

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    Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato l’accordo per un cessate il fuoco nella striscia di Gaza. Se non ci saranno sorprese, la tregua dovrebbe entrare in vigore a partire da domenica a mezzogiorno. In questo contesto, sono sempre più le ONG che chiedono che il governo israeliano permetta a giornalisti e osservatori internazionali di entrare nella striscia, dopo quindici mesi in cui non è mai stato possibile. Tra queste c’è il Cospe. Abbiamo parlato con Anna Meli, la presidente.

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    1) Il gabinetto di sicurezza israeliano approva l’accordo per il cessate il fuoco a Gaza. Fino a domenica, però, le bombe continueranno a cadere. Più di 100 persone sono state uccise nella striscia dall’annuncio dell’accordo. (Anna Momigliano - Haaretz, Francesco Sacchi - Emergency, Anna Meli - Cospe) 2) Fentanyl, Taiwan e Tik Tok. Donald Trump e Xi Jinping parlano al telefono per la prima volta dal 2021. “Risolveremo tutti i problemi insieme” dice Trump, mentre la corte suprema statunitense conferma il bando di TikTok. (Gabriele Battaglia) 3) La Geopolitica dell’AI. Washington cerca di mantenere il suo vantaggio nella battagli per l’intelligenza artificiale. (Marco Schiaffino) 4) La legge di depenalizzazione dell’aborto in Francia compie 50 anni. Il discorso di Simon Veil, pronunciato davanti ad un’Assemblea tutta maschile, fece la storia. 5) Mondialità. La sconfitta della diplomazia e la geopolitica nel frullatore. (Alfredo Somoza)

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    Sessantotto lavoratori e lavoratrici della ristorazione licenziati. Grandi Stazioni Retail ha deciso di non rinnovare il contratto d’affitto con Sarf, la società che da anni gestisce alcuni esercizi commerciali negli spazi della stazione Centrale di Milano. Da qui l’annuncio dei licenziamenti. I sindacati hanno indetto la prima di una serie di giornate di sciopero e oggi hanno fatto un presidio in piazza Duca d’Aosta, vicino all’ingresso della stazione. Abbiamo intervistato Valeria Cardamuro, segretaria della Uiltucs Lombardia.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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