Appunti sulla mondialità

Pandemia e voto in America Latina

Il voto al primo turno nelle elezioni presidenziali colombiane conferma l’esistenza di un’ondata punitiva nei confronti delle forze politiche che hanno governato durante la pandemia. Federico Gutiérrez, l’erede designato del presidente uscente Iván Duque, ha raccolto appena il 23% dei voti, risultato che per la prima volta esclude la destra colombiana dalla corsa per il potere. Qualcosa di simile era già successo in Perù, Paese “terremotato” dall’arrivo al potere di Pedro Castillo, l’insegnante marxista che è riuscito a battere la candidata delle destre Keiko Fujimori; e anche in Cile, dove i voti della destra tradizionale, che era al governo, non sono stati sufficienti a José Antonio Kast per battere al secondo turno la sorpresa progressista Gabriel Boric. Analoghi sconvolgimenti si preannunciano in Brasile a ottobre, con il probabile ritorno alla presidenza di Luiz Inácio Lula da Silva che, stando ai sondaggi, dovrebbe battere il Trump tropicale Jair Bolsonaro.

Molti si sono affrettati a parlare di un ritorno della sinistra al governo, ma questa lettura fotografa solo una parte della realtà. Senza dubbio le macroscopiche disfunzionalità della sanità pubblica, che negli anni è stata smantellata in quasi tutta l’America meridionale a favore dei privati, hanno fatto tornare attuale un’idea del ruolo dello Stato più affine a quella delle sinistre; ma dietro questi risultati elettorali c’è anche un grande rifiuto della politica complessivamente intesa, a prescindere dagli schieramenti. Questa pulsione, presente da sempre nel continente del “¡Que se vayan todos!”, è ulteriormente cresciuta durante la pandemia, quando i privilegi della politica sono stati messi a nudo risultando ancora più insopportabili. Basti pensare al caso del presidente argentino Alberto Fernández, che durante il lockdown partecipava a feste private nella residenza ufficiale. O allo stesso Bolsonaro che, mentre la gente moriva per strada, prendeva in giro chi usava la mascherina e incitava la folla ad assembrarsi. Non importa se questi leader fossero di destra o di sinistra: forse per la prima volta sono stati giudicati per la loro incapacità di governare e per la loro arroganza, quella che li ha portati a pensare di essere al di sopra delle leggi da loro stessi dettate.

I risultati delle ultime elezioni sono figli, insomma, sia della sete di giustizia sociale sia di un diffuso desiderio di vendetta contro il potere e i suoi privilegi. Inizia così una stagione che potrebbe incidere fortemente sulla realtà sudamericana, ma che paradossalmente potrebbe introdurre misure radicali anche di segno opposto rispetto a quelle auspicate dalle proteste popolari. È probabile, ad esempio, che ci sia un ripensamento delle politiche sanitarie e di welfare; ma esiste anche il rischio che cominci una repressione del dissenso e che le proposte politiche avanzate in nome dell’“anticasta” finiscano con il riprendere ideologie economiche restrittive già tristemente sperimentate.

È tempo di outsider, come il colombiano Rodolfo Hernández, l’argentino Javier Milei o i già citati Pedro Castillo e Gabriel Boric. Persone totalmente diverse per cultura politica e civica, accomunate dall’esser state portate al successo dalla pandemia, che ha spazzato via una classe dirigente per spalancare le porte a una nuova. Come accadde dopo la fine della Guerra Fredda, quando in America Latina tornò possibile per le sinistre salire democraticamente al potere, oggi la pandemia permette di trovarsi eletto a chiunque sappia cavalcare il malcontento o riesca a costruire una solida rete di base, come nel caso cileno. Magari senza esperienza, senza una forza politica in parlamento, senza i numeri. E questo diventa un grande rischio per una democrazia che, in questi anni, non ha trasformato le società latinoamericane se non per quanto riguarda i diritti civili individuali. La speranza è che alcuni dei politici agevolati dalle autostrade aperte dalla pandemia, come Boric e, probabilmente, Castillo e Lula, possano ripristinare una leadership progressista nel subcontinente che serva a rinforzare i legami reciproci e a ridare protagonismo a un continente da molto tempo ai margini della scena.

  • Alfredo Somoza

    Antropologo, scrittore e giornalista, collabora con la Redazione Esteri di Radio Popolare dal 1983. Collabora anche con Radio Vaticana, Radio Capodistria, Huffington Post e East West Rivista di Geopolitica. Insegna turismo sostenibile all’ISPI ed è Presidente dell’Istituto Cooperazione Economica Internazionale e di Colomba, associazione delle ong della Lombardia. Il suo ultimo libro è “Un continente da Favola” (Rosenberg & Sellier)

ALTRO DAL BLOGVedi tutti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 28/03 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 28-03-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 28/03 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 28-03-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 28/03/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 28-03-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 28/03/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 28-03-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 28/03/2025

    Il giro del mondo in 24 ore. Ideato da Chawki Senouci e in onda dal 6 ottobre 2003. Ogni giorno alle 19 Chawki Senouci e Martina Stefanoni selezionano e raccontano fatti interessanti attraverso rubriche, reportage, interviste e approfondimenti. Il programma combina notizie e stacchi musicali, offrendo una panoramica variegata e coinvolgente degli eventi globali.

    Esteri - 28-03-2025

  • PlayStop

    Detto tra noi di venerdì 28/03/2025

    Conversazioni con la direttrice. Microfono aperto con Lorenza Ghidini.

    Detto tra noi - 28-03-2025

  • PlayStop

    Il corteo dei metalmeccanici a Milano per il rinnovo del contratto

    Presidi e manifestazioni in tutti i capoluoghi di provincia lombardi oggi per lo sciopero nazionale di otto ore indetto dai sindacati confederali dei metalmeccanici. "Rinnoviamo il contratto": tre semplici parole per riunire in corteo Fim Fiom e Uilm. Da mesi chiedono 280 euro lordi in più in busta paga, la riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore alla settimana, ma lo scorso autunno le associazioni delle imprese hanno interrotto il tavolo di confronto. Così oltre 450 mila addetti del settore, in tutta la Lombardia, vedono i loro stipendi fermi a fronte dell’inflazione e di spese sempre più alte. Queste sono alcune voci raccolte stamattina al corteo di Milano.

    Clip - 28-03-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di venerdì 28/03/2025

    Vieni con me! è un’ora in cui prendere appunti tra condivisione di curiosità, interviste, e il gran ritorno di PASSATEL, ma in forma rinnovata!! Sarà infatti partendo dalla storia che ci raccontano gli oggetti più curiosi che arriveremo a scoprire eventi, iniziative od occasioni a tema. Eh sì, perché poi..ci si incontra pure, altrimenti che gusto c’è? Okay ma dove, quando e poi …con chi!?! Semplice, tu Vieni con me! Ogni pomeriggio, dal lunedì al venerdì, dalle 16.30, in onda su Radio Popolare. Per postare annunci clicca qui Passatel - Radio Popolare (link - https://www.facebook.com/groups/passatel) Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa, un oggetto particolare o proporti come espert* (design, modernariato o una nicchia specifica di cui sai proprio tutto!!) scrivi a vieniconme@radiopopolare.it Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni

    Vieni con me - 28-03-2025

  • PlayStop

    A(r)mata transizione

    La transizione s’ha da fare, ma verso il militare. Di fronte al piano di riarmo europeo da 800 miliardi voluto dalla Presidente della Commissione Ue Von der Leyen, la transizione ecologica per la decarbonizzazione dell’economia slitta in secondo piano. Questo vale soprattutto per l’automotive: la conclamata crisi del settore – frutto della miopia dei produttori auto e delle scelte non incisive né coerenti della politica – è diventata ora l’occasione non per accelerare sull’elettrificazione dei trasporti, ma per promuovere la riconversione produttiva verso l’industria della difesa e delle armi. Il nono episodio del podcast “A qualcuno piace verde”, il Podcast di alleanza Clima Lavoro a cura di Massimo Alberti, racconta – a partire dal convegno “Mobilità sostenibile al lavoro” che si è tenuto a Torino il 13-14 marzo 2025 – il passaggio in Europa e in Italia dal Green Deal al War Deal. Con l’automotive, appunto, come snodo centrale.

    A qualcuno piace verde - 28-03-2025

  • PlayStop

    Playground di venerdì 28/03/2025

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per 90 minuti al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 16.30.

    Playground - 28-03-2025

  • PlayStop

    Jack di venerdì 28/03/2025

    Ricordiamo Raffaele Masto a cinque anni dalla sua scomparsa, torna la rubrica "The Sweatest Taboo" con Piergiorgio Pardo, ascoltiamo un'intervista a Marta Del Grandi a cura di Luca Santoro

    Jack - 28-03-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di venerdì 28/03/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 28-03-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di venerdì 28/03/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 28-03-2025

  • PlayStop

    Icarus, la mostra antologica di Yukinori Yanagi all’HangarBicocca di Milano

    All'HangarBicocca di Milano è stata inaugurata Icarus, la prima grande antologica in Europa dedicata alla pratica artistica di Yukinori Yanagi con un’ampia selezione di opere iconiche risalenti agli anni novanta e duemila insieme a lavori più recenti. Il servizio di Tiziana Ricci nella puntata di Cult del 28 marzo.

    Clip - 28-03-2025

  • PlayStop

    Cult di venerdì 28/03/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 28-03-2025

  • PlayStop

    37e2 di venerdì 28/03/2025

    Parliamo di salute mentale attraverso le pagine di un libro che si intitola “Franco Basaglia. Passato e presente di una rivoluzione”, con la co-autrice Ludovica Jona; il professor Silvio Garattini per tornare a parlare di antibiotici e antibiotico resistenza; l’appuntamento del 5 aprile, Giornata europea contro la commercializzazione della salute; Gen_, un film sul trattamento medico e umano dei pazienti in due ambiti molto politicizzati: i trattamenti per l’infertilità e le transizioni di genere.

    37 e 2 - 28-03-2025

Adesso in diretta