Questa cosa del Bahrain farebbe pensare che è un pazzo.
Renzi, dico: e quasi mi scuso di doverne parlare ma è un caso interessante perché sta a cavallo tra psicologia e politica – più nella prima che nella seconda in verità.
Solo un pazzo può pensare che farsi vedere ai paddock di un Gran Premio di Formula 1 nel lusso di un paese esotico – mentre l’Italia è metà in clausura e metà impoverita, ma tutta quanta incazzata nera – sia una buona idea.
Viene da dire: ma no, santo Dio, perché lo fai? Ma non hai qualcuno che ti vuol bene accanto a te a spiegarti che non è il caso, che è una cazzata?
Di certo, se ce l’ha, lui non gli dà ascolto.
E si sforza di dimezzare il suo due per cento facendosi vedere in un contesto lunare per chi è rinchiuso in casa, nel suo comune, nella sua serranda abbassata.
Follia allo stato puro, tendenza al suicidio politico.
Che appunto si può spiegare solo abbandonando le categorie della politica e inabissandosi in quelle della psiche umana, dei suoi misteri.
Provando a immaginare la gioia del provinciale, nato borghese piccolo piccolo, nell’esibire finalmente dove è arrivato, quale status ha raggiunto, e quanto tutto questo fa rosicare gli amici di una volta, voi al paese manco la gita di Pasquetta al lago di Bilancino vi potete fare, io tra i paddock del Gran Premio, i principi, i piloti, le ragazze e l’hotel a sette stelle.