C’è un vecchio ma sempre diffuso modo di fare i progressisti: dire in pubblico delle cose belle, solidali e giuste, poi prendere di fatto decisioni contrarie, ispirate a egoismo e ingiustizia.
Insomma progressisti solo a parole, parole a sinistra ma decisioni bene imbullonate a destra.
Tutti o quasi i capi dell’Occidente – perfino l’americano Biden, e compreso il nostro ministro speranza – hanno detto di voler assicurare i vaccini a tutti i paesi del mondo, anche a quelli poveri che non si possono permettere di versare miliardi di dollari alle multinazionali del farmaco.
Ma questo è quello che dicono, appunto.
Quando poi si tratta di prendere delle decisioni la musica cambia: e da quello che è emerso ieri a Roma, al G20 dei ministri della salute, non è alle viste nessuna sospensione provvisoria dei brevetti, ma solo decisioni che operativamente cambiano pochissimo, come l’abbattimento delle barriere doganali e le licenze volontarie da parte d Big Pharma.
Quindi terza dose nei paesi più ricchi del pianeta, mentre nei paesi poveri il 99 per cento delle persone non ha mai visto nemmeno una fiala.
Con buona pace degli scienziati che avvertono: è una cretinata, se lasciate circolare il virus nei paesi poveri è facile che si sviluppi una variante meno sensibile ai vaccini, che poi arriverebbe anche qui.
I ministri della salute del G20 oggi, a Roma, hanno ancora un po’ di ore per smentire questo mix di egoismo e stupidità. Ma solo con l’ottimismo della volontà si può pensare che avvenga.