Il blitz contro le infiltrazioni della criminalità in economia e istituzioni è stato presentato dai media con il clamore della novità. Eppure a maggio la Cassazione aveva condannato a sette anni e mezzo Domenico Zambetti (già assessore della giunta Formigoni) in via definitiva per voto di scambio e concorso esterno in associazione mafiosa.
Correva l’anno 2010; altre magagne emersero, provocando: dimissioni di Formigoni (che poi passò i suoi guai); Consiglio regionale sciolto (13 inquisiti); voto anticipato (2013). Il centro sinistra provò col volto pulito di Umberto Ambrosoli. Ma ai lombardi andò bene l’usato sicuro: Pirellone al centro destra (Maroni). Guida leghista ribadita nel 2018 con Fontana. Il vaso di Pandora scoperchiato ora, colmo di affari mafiosi e relazioni con poteri economici e politici (la Magistratura dirà quante vittime e quanti collusi) offre un’occasione alla Lombardia: prepararsi al voto del 2023 con un patto antimafia tra politica, rappresentati economici e professionali; amministrazione pubblica.
Un gentlemen agreement magari davanti a un nome terzo: Gratteri, Procuratore a Catanzaro. Intanto tra i partiti s’intravede il duello: per il centrodestra la Moratti (Letizia pentita? L’attuale vicepresidente, che porta in dote la brutta Riforma sanitaria, dovrà spiegare quali informazioni da Sindaco le fecero dire che la mafia a Milano non c’era quando dalla sua parte politica stava Zambetti); nel centro sinistra il volto è sconosciuto al momento (timidi? Classe dirigente sparuta? Liti?) ma visto che Letta è venuto a Milano «per lanciare la sfida a Fontana» la fantasia corre a un Cavaliere “bianco”, cui toccherà di fare un po’ di storia (le denunce su ecomafie e rifiuti tossici da Nord a Sud son degli inizi Anni Novanta: secolo scorso!); autocritica (dopo Tangentopoli da sinistra candidati improponibili o improvvisati e bruciati); riscoprire il territorio; formare giovani; far proposte credibili e di sinistra che compete, non di testimonianza. Non possono sottrarsi al patto rappresentanti di Industrie, Credito, Commercio, Ordini professionali: sanno che le zone grigie son terreno di coltura d’infiltrazioni e avvelenano la Rosa Camuna.