Il Senato ha osservato un minuto di silenzio per ricordare Luana D’Orazio, la ragazza di 22 anni morta sul lavoro, schiacciata da una macchina tessile. Ma anche il giorno dopo c’è stato un altro morto sul lavoro ma nessun minuto di silenzio per lui. Ogni giorno ci sono due persone che muoiono sul lavoro, una strage quotidiana, e quest’anno nei primi tre mesi, nonostante lo smart working, la percentuale è stata più dell’alta dell’anno scorso, l’11 per cento in più secondo l’Inail. Non si può scoprire con la morte di una ragazza di 22 anni, madre di un bambino piccolo, il drammatico problema della sicurezza sul posto di lavoro. Perché fare il minuto di silenzio per una sola vittima, che ha colpito tutti perché giovane e madre, perché bella e con i sogni del cinema, che aveva fatto la comparsa per un film di Pieraccioni, vuol dire non aver capito la drammaticità di questo fenomeno e farlo diventare un evento solo emozionale, ma non politico, quando invece è profondamente un problema politico e sociale. Allora che si faccia un minuto di silenzio per ogni vittima sul lavoro, forse solo così il Parlamento e le istituzioni si renderanno conto di quello che accade lì fuori, nelle fabbriche.
Foto | Un giovane di 18 anni originario del Senegal, Alaenj Camara, è morto in un’autofficina a Palermo, 19 novembre 2019. Il giovane stava smontando la ruota da un grosso camion quando lo pneumatico è esploso e lo ha investito