Sergio Mattarella, Giorgia Meloni, Ursula von der Leyen, Liliana Segre, Boris Godunov, Sant’Ambrogio. Per la festa del Patrono alla Scala è andato in scena un dramma alla rovescia: un autore, il Potere, in cerca di sei personaggi. Chi ne è vero interprete? Mattarella: i partiti non son riusciti a trovare un sostituto e lui è rimasto al suo posto; incarna la Costituzione: dà l’incarico a Meloni: ha vinto; vigila che diritti, doveri, libertà siano praticati; ricuce con Macron; rassicura: non deprimersi se 18 milioni d’Italiani non han votato non sentendosi rappresentati: la democrazia è più forte.
La Scala è esplosa in ovazione. Meloni, «è la mia prima volta»: si vede; non a teatro (a fianco ha il Presidente del Senato che ha il busto di Mussolini a casa), ma nel Paese: il Potere divide; mette gli uni (evasori, furbetti, categorie protette, “prima gli italiani”) contro altri: sanità, scuola, poveri, equilibri istituzionali. Milano è educata, ma non mostra entusiasmo per questa prima volta. Segre: l’umanità non dimentica l’odio perverso; la memoria è coscienza; la storia guarda al futuro; nelle stesse ore il Papa ha ricordato la Shoah con allusioni all’holodomor di Stalin anti Ucraina; acclamazioni della Scala per il Potere delle vittime. Von der Leyen: volto gentile e operoso d’un’Europa che fa, ma è prigioniera dei veti di Orban (a braccetto con Meloni nell’incontro Europa e Balcani) e dei Paesi del Nord a rivedere i trattati di Dublino.
Alla Scala applausi di cortesia. Godunov: le fila del potere son tirate dagli dei, come volevano i Greci, inventori della catarsi perché il coro capisse? O sono gli uomini ad aggredire, invadere, prevaricare, uccidere? Col russo Musorgskij Milano ha accettato la sfida del Potere delle coscienze: cercare non nelle appartenenze identitarie ma nell’arte stimoli a riflettere, correggere le derive del Potere. C’è voluto il Patrono: Ambrogio archetipo di sintesi tra vangelo e civitas, fede e morale pubblica e privata, doveri dei cittadini e responsabilità dei governanti: negò la comunione a Teodosio dopo strage di Tessalonica; doveva pentirsi, riparare. Turoldo poetava: «E continueremo / ad ingannarci: / illusi di aver capito». Le regionali per smentirlo. Altro Potere cercasi.
Il Potere, un autore in cerca di sei personaggi
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Marco Garzonio
Giornalista e psicoanalista, ha seguito Martini per il Corriere della Sera, di cui è editorialista, lavoro culminato ne Il profeta (2012) e in Vedete, sono uno di voi (2017), film sul Cardinale di cui firma con Olmi soggetto e sceneggiatura. Ha scritto Le donne, Gesù, il cambiamento. Contributo della psicoanalisi alla lettura dei vangeli (2005). In Beato è chi non si arrende (2020) ha reso poeticamente la capacità dell’uomo di rialzarsi dopo ogni caduta. Ultimo libro: La città che sale. Past president del CIPA, presiede la Fondazione culturale Ambrosianeum.