C’è qualcosa in comune tra quello che sta succedendo al Movimento 5 Stelle e quello che è successo a Forza Italia, due partiti lontanissimi tra loro che tuttavia, appunto, sembrano avere un tratto simile.
E questo tratto è il fatto che entrambi i fondatori, Berlusconi e Grillo, non hanno saputo o voluto o voluto coltivare e preparare la propria successione.
Berlusconi ne ha provati tanti di “delfini”, quando era potente, da Alfano a Casini fino a Toti e Tajani, ma poi se li è mangiati tutti. Risultato, Forza Italia è finita e si sta sciogliendo nella Lega.
Beppe Grillo prima ha provato con Di Maio, poi sembrava volersi affidare a Conte, ma con entrambi ha voluto tenersi i veri poteri, continuando a comandare di fatto, autoproclamandosi L’Elevato.
Coltivare la successione è uno dei compiti più difficili per chiunque abbia qualsiasi livello di potere e/o ruolo, forse va contro la natura umana.
Per questo alla fine le organizzazioni personali, quelli in cui c’è un solo capo che vuole tenersi tutto fino al letto di morte, alla fine durano meno di quelle in cui non c’è un solo uomo al comando.
Forse anche da queste storie, quelle di Forza Italia e quelle del Movimento 5 stelle, viene quindi un insegnamento. Che vale in politica, ma non solo.