Spike Lee torna ancora una volta ad occuparsi di antirazzismo al cinema, questa volta come produttore affidando la regia di “Il Colore della Libertà” a Barry Alexander Brown, già suo collaboratore al montaggio di “Blakkklansman”. Al centro del film la storia vera di Bob Zellner, tratta dal libro di memorie dell’attivista e studente nel 1961, che negli anni successivi seguì le battaglie del movimento per i diritti civili dei neri, nell’Alabama per la supremazia dei bianchi e la separazione tra bianchi e neri. Figlio di un pastore metodista e nipote di un membro del Ku Klux Klan, lo stesso Zellner racconta di aver vissuto anche sulla sua pelle la discriminazione e la violenza riservata ai suoi compagni, definiti spregevolmente nigger. È un lungo flash back, che ripercorre con immagini d’archivio alcuni dei momenti più significativi delle azioni anti razziste: dalla marcia di Selma, ai discorsi di Martin Luther King e all’opposizione sull’autobus e all’arresto di Rosa Parks, sempre lì a Montgomery in Alabama, nel 1955.
Il colore della libertà
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Barbara Sorrentini
Laureata in filosofia, giornalista, conduttrice e autrice a Radio Popolare. Dal 2002 cura e conduce la trasmissione “Chassis” e per qualche anno ha realizzato “Vogliamo anche le rose”, dedicata ai documentari. Per Radio Popolare ha condotto i diversi contenitori culturali e tuttora realizza servizi e interviste per trasmissioni e Gr. Tra le ultime trasmissioni “A casa con voi” e “Fino alle 8” con la rassegna stampa del mattino. È stata direttrice artistica del Festival dei beni confiscati alle mafie. Ha collaborato con La Repubblica, E-Il Mensile, Pagina 99, blogger per MicroMega, Cineforum Web, Cinecittà News, 8 1/2. È tra i curatori del libro Entretiens- Nanni Moretti, edito dai Cahiers du Cinéma, ed è tra gli autori della Guida ai film per ragazzi (Il Castoro). È stata consulente dell’Assessorato alla Cultura di Milano (2012-2013).