Un bambino entra nella stanza dei giochi di una psicoanalista. Punta a una stella marina, la odora, dice: «Non puzza». Gioca. Da grandi pensiamo, ma non sentiamo. Usi a mentalizzare procediamo per astrazioni, ci priviamo di funzioni legate al corpo; un’esperienza dei sensi mancata mozza le ali all’immaginazione. Parliamo di clima, ma non sentiamo la terra ferita che prosegue nel degrado; Putin è imputabile di crimini di guerra, ma noi non abbiamo l’abc della Pace. Le guerre non capitano. Gli uomini usano pretesti per invadere, distruggere, ammazzare civili; egoriferiti non vedono i processi innescati. L’irrazionale spadroneggia.
Nel caos non sentiamo la puzza del virus delle armi: chi attacca è inflazionato; l’aggredito deve difendersi; chi sta fuori è spinto a schierarsi: appartenere dà sicurezza, fa riconoscere in simboli e in chi di essi si cinge. L’olezzo dei crimini confonde. Svia il voler spiegare razionalmente la ragione che non c’è: psiche di Putin; ambiguità di Xi Jiping; senilità di Biden; geopolitica; interessi. Le simmetrie acuiscono i conflitti, non li risolvono; le immagini che dovrebbero supportare argomenti sono ambigue: i tg danno un’idea, ma fan da “schermo”: nella tragicità confermano che la guerra “è la”; le devastazioni innestano regressioni, paure inconsce, rivalse. Il coraggio di calarsi vigili nel buio di emozioni, sfera affettiva, corpo che vibra fa sentire in pieno l’orrore. Andar nel profondo, sostare, attendere: la luce che viene di dentro corrisponde a una che già brilla nel cielo.
Accettare di non capire non cancella i delitti dell’aggressore, né sminuisce vittime e diritti violati: restituisce la complessità dell’umano. Pace è riconoscere gli opposti (indesiderati) che ci abitano, rinunciare a qualcosa di sé, far spazio all’altro dentro di sé. Non ci si fida delle parole perché di Putin (si può capire), ma anche perché “di testa”, da interpretare. Profumo di vita e odore di morte sono realtà: sentire l’uno e l’altro è cominciare a far pace con se stessi, rischiare la speranza. La stella che puzza appena pescata può divenire Stella Polare: la direzione. I bambini lo sanno e ci giocano. Riscopriamo il “come se” del gioco. L’immaginazione è generatrice di pace.