Ci manca il sogno oggi. Cerchiamo di rimediare a snaturamento di persone e ambiente, violenze, ingiustizie. Finalmente! Un manuale della sopravvivenza è però cosa diversa dal sognare. Un successo (Draghi dixit) riscoprire il multilateralismo, condividere le ragioni della scienza (massimo1 grado e ½ in più), 100 miliardi per vaccinare i poveri (non è amore del prossimo: si evitano virus di ritorno), stop agli alberi tagliati nel 2030 e uso contenuto del metano; ma non si possono curare le emergenze senza sogni. Greta è icona e coscienza critica per eccellenza.
La mobilitazione politica, sociale, culturale necessita immaginazione perché cambino stili di vita, modi di pensare, mentalità, scale di valori. Sognare è affidarsi a qualcosa che verrà oltre il nostro impegno, a un “come saremo” da fantasticare non da delegare ad algoritmi, a un’energia vitale che è anche in noi, ma di noi è più grande, la quale produrrà forme, realtà, modi da scoprire. Sognare è fare i conti con fragilità, precarietà, limiti umani. La coscienza della debolezza è la vera grande forza che può dischiudere le menti e muovere il mondo perché non pretende di dominarlo, possederlo, piegarlo entro gli orizzonti ciechi d’un ipertrofico e controllante Io. Grandi della terra e finanza “buona” (così detta perché i suoi trilioni daranno dividendi maggiori disinquinando atmosfera e ambiente invece d’investire in speculazioni, delocalizzazioni, armi) lavorino davvero per contenere dissennatezze e guasti mortali.
Greta e i milioni di giovani incalzino capi di Stato, Governi, multinazionali, fondi, smascherino ecomafie, burocrazie pubbliche e private, rendite di posizione. Ma da sogni, visioni, utopie, profezie nasceranno arcobaleni, verrà partecipazione, affrancamento da simmetrie (pro e contro, buoni e cattivi: quelle che di solito impediscono di agire), verrà rilanciata la bellezza della Creazione e di un uomo “nuovo” che la abita. La speranza non son le date con le quali i Grandi giocano come al Monopoli. A dar fiducia che nelle generazioni il mondo sarà diverso è quel che diceva il Piccolo Principe: «L’essenziale è invisibile agli occhi». E nutre l’anima, dilata il respiro, fa volare alto. L’essenziale è sogno.