Ciao, sono Giorgia, sono italiana, sono cristiana, e da bambina avevo paura di annegare.
Giorgia Meloni, qual è il suo primo ricordo? «Ho tre anni e sto annegando. L’acqua si chiude sopra di me. […] Da allora una delle mie paure più grandi è morire affogata».
Così la segretaria di Fratelli d’Italia in una recente intervista per il lancio del suo libro. Due pagine sul più diffuso quotidiano italiano.
Oggi sono stati resi noti i dati delle morti nel Mediterraneo da parte dell’Oim, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni.
Si calcola che dall’inizio del 2021 almeno 500 persone siano morte annegate mentre tentavano di raggiungere l’Europa. 150 in più rispetto a quelle registrate l’anno precedente.
Ora, nessuno attribuisce a Giorgia Meloni la diretta responsabilità di quelle morti, ci mancherebbe altro. Ma una riflessione, magari esulando dal calcolo politico, una riflessione che attenga anche ai simboli che lei stessa ha evocato, gliela si potrebbe suggerire, cogliendo l’occasione della pubblica evocazione delle sue paure infantili.
Le persone che rischiano di affogare vanno salvate.
“Gli Stati non possono ignorare le proprie responsabilità e obblighi ai sensi del diritto internazionale. Abbiamo bisogno di più mezzi guidati dallo Stato per la ricerca e il soccorso nel Mediterraneo”. Questo chiede l’Oim.
Giorgia Meloni chiede il blocco navale.
Pensaci, Giorgia. Alle paure inconsce. E a quelle concrete di chi cerca solo un futuro migliore