L'Ambrosiano

Fazio, Crozza, l’ora di catechismo di Francesco e la putredine

Benedetti i comici! Se Crozza non l’avesse messa sulla satira («ora di catechismo cattolico in prima serata») l’intervista di Fazio al Papa sarebbe finita col gossip d’uno scoop. Allora: “Che tempo che fa”? E l’evento su Rai 3? Tempo di frutti in un panorama culturale, politico, sociale anemico.

Primo frutto: “di sinistra” è chi ha credibilità, autorevolezza, lungimiranza, dice cose forti su: dignità della persona, lotta alle ingiustizie, tutela del Creato, ricerca del senso d’una vita che va vissuta da tutti dignitosamente; il Papa «ultimo socialista» (Saviano)? No, Francesco «sentinella del mattino» d’una socialità da rifondare e d’un cristiano che sa di vangelo.

Secondo: il Papa mostra che la politica non è finita, ma è altra cosa rispetto a collusioni col potere e autoreferenzialità praticate dalla Chiesa; è disporre di: idee, passioni, progetti, sogni e insieme sporcarsi le mani con sofferenze degli uomini e mali del mondo; Francesco da Fazio ha dato nome ai soggetti verso cui bisogna smetterla d’essere indifferenti e a chi procura morte e ingiustizie.

Terzo: Michele Serra ha fatto l’identikit del “politico cattolico”: Mattarella; non è super partes (come s’è ripetuto cercando di sterilizzarne l’elezione), ma esponente della tradizione cattolico-popolare; l’Italia non è più un Paese cattolico, ma i cattolici, minoranza, han pensieri e visione dell’uomo; possono servire le istituzioni e non servirsene o metter prima se stessi: lo impone l’esser cittadini.

Quarto: il Papa ha fatto “catechismo” (in greco katekeo è: “istruire a viva voce”) con parole che possono dare la vita o la morte: lager libici; aggressività sociale e bullismo; cultura dell’indifferenza; guerre; mondanità spirituale «peggio dei papi libertini perché fa crescere il clericalismo, una perversione della Chiesa che genera rigidità e sotto ogni genere di rigidità c’è putredine». Putredine, parola dura, inusitata in un Papa: decomposizione di cadaveri, marcio, interessi inconfessabili: finanza, abusi su bambini e donne da parte del clero, magari coperti da vescovi, ma piaga senza etichette nel mondo quando sopraffazione umilia e trionfa; mentre per Francesco «puoi guardare uno dall’alto solo quando lo aiuti a risollevarsi».

  • Marco Garzonio

    Giornalista e psicoanalista, ha seguito Martini per il Corriere della Sera, di cui è editorialista, lavoro culminato ne Il profeta (2012) e in Vedete, sono uno di voi (2017), film sul Cardinale di cui firma con Olmi soggetto e sceneggiatura. Ha scritto Le donne, Gesù, il cambiamento. Contributo della psicoanalisi alla lettura dei vangeli (2005). In Beato è chi non si arrende (2020) ha reso poeticamente la capacità dell’uomo di rialzarsi dopo ogni caduta. Ultimo libro: La città che sale. Past president del CIPA, presiede la Fondazione culturale Ambrosianeum.

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    Sessantotto lavoratori e lavoratrici della ristorazione licenziati. Grandi Stazioni Retail ha deciso di non rinnovare il contratto d’affitto con Sarf, la società che da anni gestisce alcuni esercizi commerciali negli spazi della stazione Centrale di Milano. Da qui l’annuncio dei licenziamenti. I sindacati hanno indetto la prima di una serie di giornate di sciopero e oggi hanno fatto un presidio in piazza Duca d’Aosta, vicino all’ingresso della stazione. Abbiamo intervistato Valeria Cardamuro, segretaria della Uiltucs Lombardia.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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