La Pasqua 2022 ha un Venerdì Santo che dura da settimane: è nei corpi martoriati dei civili, nelle città distrutte. Il Sabato è il tempo sospeso di uomini e donne a milioni in attesa angosciosa che le armi tacciano. La Domenica, ora com’allora, è il Sepolcro vuoto. Cristo è risorto per i cristiani che hanno creduto all’antica promessa. Neanche tutti tra loro, però. Alcuni son sgattaiolati fuori dal caos di Gerusalemme, han preso la via di Emmaus: a casa! Troppo duro sopportare la sconfitta umana della Croce: la delusione che Gesù non ha fondato un regno in terra; il fallimento di non aver cacciato l’occupante romano sostituendolo con un altro re, di quelli che dominano sul mondo; il pensare l’impensabile: credere che portare ciascuno la propria croce sia liberarsi da se stessi prima che dall’oppressore esterno, dagli egoismi, puntare alla Pace, vivere secondo giustizia e rispetto degli altri, dando la vita per gli amici se necessario.
Solo le donne han creduto l’alba di Pasqua: son corse ad annunciarla a svagati, increduli, smarriti, perplessi. Donne: madri, mogli, figlie allora, di sempre; ora di Kiev e di Mosca: nonostante Putin il censore e Kirill col pastorale trasformato in lancia; anche madri e mogli di San Pietroburgo s’interrogano sul perché della violenza se non hanno una tomba dove piangere figli e mariti. La storia della Pasqua, da quella degli Ebrei liberatisi dalla schiavitù del Paese d’Egitto per la Terra Promessa a quella cristiana, contiene la storia che stiamo vivendo. Dice il Salmo: «Hanno abbandonato i cadaveri dei tuoi servi [figli del Signore, ndr] in pasto agli uccelli del cielo». Han trovato quei corpi a Bucha. Un SS disse a Primo Levi: «Se anche sopravviverai e tornerai, racconterai e nessuno ti crederà». Levi ha raccontato; così Liliana Segre, Edith Bruck, Boris Pahor perché crediamo.
Urlano il Venerdì le immagini dell’Ucraina, d’ogni guerra. Raccontiamo senza stancarci. «Racconterai a tuo figlio»: la Bibbia chiede si tramandino tappe dell’Esodo, deserto, promessa del Signore. «Racconterai anche se tuo figlio non ti pone domande». Ma le faranno i nipoti, chiedendo ragione dell’oggi. Memoria e futuro è la Pasqua di tutti, risposta alla guerra.