Quando il tweet falso di Giorgia Meloni che celebra la Resistenza ha iniziato a circolare sui whatsapp di molti di noi, lo abbiamo capito subito che era un fake.
Figurati se la segretaria dell’ex Movimento Sociale si mette davvero a celebrare gli alleati e i partigiani che hanno liberato l’Italia. E’ ovvio che non può essere. E infatti non è. La vera Giorgia Meloni ha trascorso la giornata del 25 aprile a polemizzare sul tema riaperture e con chi ha partecipato ai cortei (e allora gli assembramenti di sinistra? Eh?) .
“Una destra moderna deve parlare al futuro” dice la fake-Meloni.
“I giornalisti di sinistra non ci devono dire cosa deve essere la destra” dice la Meloni vera.
In effetti a ben vedere il problema non sta in chi debba dire cosa alla destra italiana. Il problema sta in quello che la destra italiana pensa, dice, e fa.
L’aspetto interessante del tweet fake di Giorgia Meloni è che afferma quella che dovrebbe essere una banale verità: una destra moderna dovrebbe essere antifascista e dovrebbe guardare al futuro. Come succede nel mondo civile, più o meno. La destra italiana invece moderna non è, guarda con malcelato orgoglio al passato fascista e con fastidio esplicito nei confronti di chi glielo fa notare.
Era chiaro che quel tweet era un fake. Sarebbe stato bello il contrario. Per l’Italia avrebbe significato essere un paese un po’ più moderno e non la periferia culturale dell’occidente.
(e allora gli assembramenti di sinistra? Eh?)