DisOrdine internazionale

Draghi, i dittatori e i diritti umani

Il premier Mario Draghi sembra avere un atteggiamento un poco ondivago sulla rilevanza che il rispetto dei diritti umani occupa nella sua visione del mondo. Ascoltando alcune delle sue ultime uscite pubbliche non si riesce francamente a capire più di tanto. Persino provando a triangolare le ultime tre, si rimane con qualche dubbio.

Nel corso della conferenza stampa conclusiva, tenuta in occasione della visita di Stato in Libia, il primo ministro italiano ha voluto esplicitamente ringraziare la Guardia Costiera libica per il suo “contributo al salvataggio dei migranti in mare”. Il che farebbe ritenere che il rispetto dei diritti di queste persone non gli stia troppo a cuore o, perlomeno, non al punto da mettere a repentaglio i lucrosi rapporti d’affari con l’ex “quarta sponda” e le buone relazioni con le sue autorità governative.

Poi c’è stata però la famosa conferenza stampa in cui Supermario ha definito il presidente turco Erdogan “un dittatore”. Punto di vista condivisibile ed espresso in un contesto – se si vuole – in cui se avesse voluto scegliere parole più caute nessuno lo avrebbe apertamente criticato. Evidentemente, nel caso turco, la sua (giusta e condivisibile) indignazione per le modalità ciniche e spietate con le quali “il sultano” di Ankara sta facendo strame di ogni possibile opposizione era un sentimento insopprimibile, da esprimere a qualunque costo. E infatti Ankara ha subito bloccato alcuni contratti con Leonardo e ha fatto fuoco e fiamme. Un altro “rischio calcolato” (tipo riaperture in pandemia)? Magari sì, considerando che anche ad Erdogan conviene far poco il fenomeno, visti tutti i dossier (malamente) aperti ancora sul tavolo del suo governo. Per ironia della sorte, la sua Turchia ben si attaglia al giudizio che Otto von Bismarck dava dell’Italia liberale: “un Paese dall’enorme appetito ma dai denti guasti”.

Poi però c’è stata la mozione votata dal Parlamento per la concessione della cittadinanza italiana a Patrick Zaki. Neppure il tempo di far seccare l’inchiostro con la quale era stata scritta, che le due fregate cedute dall’Italia all’Egitto (le ultime due FREM appena consegnate alla nostra Marina) salpavano dalla base navale di La Spezia dirette verso Alessandria, mentre Palazzo Chigi rilasciava una dichiarazione nella quale si ribadiva che la votazione parlamentare “non impegnava il governo”. In questo caso gli affari e le relazioni particolari con il dittatore al Sisi (i cui servizi hanno suppliziato il cittadino italiano Giulio Regeni) contano di più che la tutela dei diritti umani di Patrick Zaki (che vorremmo diventasse cittadino italiano per proteggere la vita). Scelta difficilmente comprensibile quella espressa dalle parole del governo, visto che la vita di Zaki può ancora essere salvata.

Come tutte e tutti, mi auguro che Aleksej Navalny (l’oppositore sfuggito ai sicari di Vladimir Putin solo pochi mesi fa e ora in prigione in Russia in gravi condizioni) possa salvarsi e non finire ammazzato dagli sgherri penitenziari del dittatore russo. Nel frattempo, come tutte e tutti, mi chiedo che cosa vorrà dirci su questo caso Mario Draghi, anche per capire finalmente un po’ di più sul posto che il rispetto dei diritti umani ricopre nella sua idea delle relazioni tra governi.

  • Vittorio Emanuele Parsi

    Insegna Relazioni Internazionali e Studi Strategici all’Università Cattolica a Milano, dove dirige l’ASERI – Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali – e all’USI di Lugano. Si occupa da molti anni dello studio delle trasformazioni del sistema globale, al crocevia tra politica ed economia e tra ambito domestico e internazionale. Ultimi volumi: Vulnerabili: come la pandemia sta cambiando la politica e il mondo (2021), The Wrecking of the Liberal World Order (2021).

ALTRO DAL BLOGVedi tutti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio sabato 22/02 08:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 22-02-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve sabato 22/02 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 22-02-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di sabato 22/02/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 22-02-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 21/02/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 21-02-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    M7 - il settimanale di Metroregione di sabato 22/02/2025

    A cura di Roberto Maggioni, Alessandro Braga e Luca Parena. M7 è il settimanale di Metroregione, una trasmissione per raccontare Milano e il territorio fuori dalla frenesia delle notizie di tutti i giorni. Dentro M7 troverete quelle storie che tutte insieme fanno una comunità e tutto quello che le sta attorno. M7 è in onda tutti i sabati dalle 10.35 alle 11, sempre disponibile in podcast. Per comunicare con la redazione, per segnalazioni, spunti: metroregione@radiopopolare.it

    M7 – il settimanale di Metroregione - 22-02-2025

  • PlayStop

    Il demone del tardi di sabato 22/02/2025

    a cura di Gianmarco Bachi

    Il demone del tardi - 22-02-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di sabato 22/02/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 22-02-2025

  • PlayStop

    Slide Pistons – Jam Session di venerdì 21/02/2025

    La frizzante trasmissione di Luciano Macchia e Raffaele Kohler. Tutti i sabati su Radio Popolare dalla mezzanotte all'una. In onda le scorribande musicali dei due suonatori d’ottone in giro per la città, assecondate da artisti formidabili e straordinari.

    Slide Pistons – Jam Session - 21-02-2025

  • PlayStop

    Doppia Acca di venerdì 21/02/2025

    Dal 2011 è la trasmissione dedicata all’hip-hop di Radio Popolare.

    Doppia_Acca - 21-02-2025

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 21/02/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 21-02-2025

  • PlayStop

    Psicoradio di venerdì 21/02/2025

    Psicoradio, avviata nel 2006 dalla collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale di Bologna e Arte e Salute Onlus, è una testata radiofonica dedicata alla salute mentale. Include un corso triennale per utenti psichiatrici, guidato dalla prof. Cristina Lasagni, e una programmazione che esplora temi psicologici attraverso vari registri: poetico, informativo, ironico e autobiografico. Psicoradio ha realizzato oltre 220 trasmissioni nazionali, campagne di sensibilizzazione e convegni su temi di salute mentale.

    Psicoradio - 21-02-2025

  • PlayStop

    Musiche dal mondo di venerdì 21/02/2025

    Musiche dal mondo è una trasmissione di Radio Popolare dedicata alla world music, nata ben prima che l'espressione diventasse internazionale. Radio Popolare, partecipa alla World Music Charts Europe (WMCE) fin dal suo inizio. La trasmissione propone musica che difficilmente le radio mainstream fanno ascoltare e di cui i media correntemente non si occupano. Un'ampia varietà musicale, dalle fanfare macedoni al canto siberiano, promuovendo la biodiversità musicale.

    Musiche dal mondo - 21-02-2025

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 21/02/2025

    Una trasmissione che parla di donne e altre stranezze. Attualità, cultura, approfondimenti su femminismi e questioni di genere. A cura di Elena Mordiglia.

    Sui Generis - 21-02-2025

  • PlayStop

    "I funerali dell'anarchico Pinelli", la nuova collocazione è un'occasione mancata

    "I funerali dell'anarchico Pinelli" di Enrico Baj ha trovato la sua casa definitiva. Dopo esser stata esposta a Palazzo Reale, l'opera che l’artista e il gallerista Marconi volevano donare a Milano e che l'amministrazione in più di quarant'anni non era riuscita a collocare, è stata trasferita al Museo del Novecento, nella Galleria "Gesti e processi" al quarto piano della struttura. L'opera però è stata scomposta e la rappresentazione della finestra della Questura dalla quale venne fatto cadere Pinelli è stata messa di lato, non in alto come dovrebbe essere. Una scelta che sminuisce il senso dell'opera. Il servizio di Tiziana Ricci e l'intervista alla figlia di Giuseppe Pinelli, Claudia

    Clip - 21-02-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di venerdì 21/02/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 21-02-2025

Adesso in diretta