Nessun partito lo prevede, ma perché la democrazia non sia guscio vuoto è urgente cambiare la scriteriata legge Bassanini. Come rimedio alla delegittimazione dei partiti seguita a Tangentopoli si credé che l’elezione diretta del Sindaco riavvicinasse i cittadini alla politica. Invece, dopo quasi 30 anni, «la politica non abita più qui».
Il Comune somiglia sempre più alla sede d’un’azienda a partecipazione pubblica (nel senso dei fondi) e la Giunta ad un Consiglio d’Amministrazione. Il Sindaco, come Ceo (chief executive officer) d’un’impresa privata, attribuisce e ritira deleghe agli assessori, fissa indirizzi e assume provvedimenti come rispondesse ad azionisti. Questi sono partiti e gruppi d’interesse che han costituito “liste per Tal dei Tali Sindaco”, non i cittadini. Al popolo, cui «appartiene la sovranità» (Costituzione), son riservate iniziative promozionali di raccolta di pareri (i cassetti degli uffici ne hanno fame) e di conferma del consenso. Ai rappresentanti del popolo, cui spetterebbe la funzione di controllo, è riservato un ruolo quasi decorativo.
La forma è salva, ma la scatola, il Consiglio Comunale, vuota. Lì giungono lontani e ininfluenti gli echi di ciò che accade fuori: grandi eventi la cui gestione pratica in realtà ricade sui Comuni (gli immigrati), alle questioni urbanistiche (a Milano: scali ferroviari, sanità sul territorio e prevenzione, edilizia pubblica, trasporti, impianti sportivi); come nei quartieri vivono giovani, anziani, disoccupati, profughi, donne acrobate tra casa ufficio figli. A realtà sociali fragili già fan fronte Caritas, Pane Quotidiano parrocchie, San Vincenzo, Cardinal Ferrari, Opera S. Francesco, volontari: energie vive per fortuna non comprese nella riforma Bassanini!
Chi volesse conferma dell’affresco appena abbozzato, consideri la campagna elettorale sin qui condotta e l’emblematica chicca più recente: la polemica tra Bernardo e Sala sui tabelloni elettorali, insufficienti per il centro destra, che investe la Magistratura (Tribunale dice preoccupazioni ma sposta il focus dai problemi) per “lesa democrazia”; tutto in regola, replica il Sindaco, che governa. Intanto non un manifesto è affisso ai tabelloni. Manco loro sembrano crederci.