Appunti sulla mondialità

Calcio globale, la Superlega dovrà aspettare ancora

Gli Stati Uniti hanno aperto la strada con la pallacanestro e il football americano. Ma anche da noi esistono già tornei ai quali si partecipa soltanto in base all’appartenenza, senza qualificazioni né retrocessioni, e uno di essi riguarda addirittura le nazionali: il Sei Nazioni di rugby. Ed è proprio l’esempio del rugby quello più calzante, perché oltre al Sei Nazioni europeo e al “simmetrico” Quattro Nazioni dell’emisfero Sud, gli appassionati non seguono quasi nessun altro torneo, almeno fuori dai Paesi dove il rugby è nato. Uno sport minoritario come il rugby, grazie a questi tornei e a un gioco che è stato reso più scorrevole da nuove regole e più spettacolare, anche per merito dei neozelandesi, è diventato mediamente globale. Lo stesso vale per la pallacanestro statunitense, che ha conquistato un mercato mondiale. Invece, lo stesso approccio non ha funzionato per il baseball o per il cricket. Questo perché non basta costruire un prodotto vendibile fuori dal contesto dov’è già conosciuto, bisogna poi che quel prodotto trovi davvero il favore del mercato globale.

Da questo punto di vista la Superlega europea durata, almeno per ora, soltanto 48 ore avrebbe tutte le carte in regola per far diventare il calcio lo sport simbolo dell’umanità. Il calcio unisce storia, passione, genialità e simbologia sociale come poche altre realtà. Gli eroi del calcio, i Pelé, i Maradona, incantano per il gioco e raccontano una fiaba sociale di ascesa e ricchezza che fa sognare ovunque. Nel calcio si può identificare chiunque, indipendentemente da colore della pelle, lingua o appartenenza sociale.  È uno sport multietnico e multiculturale. Nel mondo esistono sport “da ricchi”, con una declinazione che va dal polo al tennis, mentre il calcio è lo sport “di tutti” per eccellenza. Perciò è già diventato sport globale da tempo, con la vendita dei diritti delle partite dei campionati nazionali più importanti alle televisioni di tutto il mondo. Con l’operazione Superlega si voleva infiocchettare il prodotto. Eliminando le fastidiose partite con le squadre minori, offrendo partite che sono sempre un derby, una classica, e con i più famosi calciatori in campo. Non è il calcio per chi lo ha praticato da bambino in un campetto e nemmeno per chi va allo stadio. È il calcio per chi sta dall’altra parte del mondo e vuole consumare un prodotto esotico e di qualità che, per motivi che a lui rimangono ignoti, è così amato nei Paesi più ricchi dell’Europa da esserne diventato un simbolo. Milan come Armani, Real Madrid come Zara.

Il calcio brand e spettacolo globale vale miliardi: ma per questo potrebbe ammazzare il calcio minore? A vedere cos’è successo negli altri sport, si direbbe di no. L’entrata dell’Italia nel Sei Nazioni di rugby nel 2000 ha portato alla moltiplicazione del numero dei giovani che hanno scelto questo sport, e lo stesso potrebbe succedere altrove con il calcio: si moltiplicherebbero le scuole e le squadre in Paesi che non hanno una grande tradizione calcistica. In poche parole, ci sarebbe un calcio recitato dai più forti economicamente, che farebbero parte del club esclusivo della Superlega, e un calcio popolare finalmente liberato dalla zavorra di dovere partecipare a tornei nei quali da tempo non c’è storia. Perché le squadre che avrebbero voluto giocare nella Superlega erano già ultra ricche e quindi ingaggiavano tutti i migliori calciatori e allenatori. Un campionato nazionale senza quelle squadre “condannate” a vincere dal loro stesso budget potrebbe tornare finalmente una competizione dove vince il migliore, a parità di risorse o quasi. Insomma, il calcio non morirebbe a differenza di quanto stanno dicendo in molti, e anzi ci sarebbero buone probabilità che rinasca più forte di prima. Basta prendere atto del fatto che già da tempo le cose stanno andando verso questa conclusione, divenuta ormai inevitabile. Il calcio non è più un patrimonio culturale europeo e latinoamericano ma, a colpi di miliardi, volente o nolente, diventerà patrimonio dell’umanità. Il naufragio della Super Lega è da considerarsi temporaneo: quasi sicuramente ne sentiremo presto parlare ancora.

  • Alfredo Somoza

    Antropologo, scrittore e giornalista, collabora con la Redazione Esteri di Radio Popolare dal 1983. Collabora anche con Radio Vaticana, Radio Capodistria, Huffington Post e East West Rivista di Geopolitica. Insegna turismo sostenibile all’ISPI ed è Presidente dell’Istituto Cooperazione Economica Internazionale e di Colomba, associazione delle ong della Lombardia. Il suo ultimo libro è “Un continente da Favola” (Rosenberg & Sellier)

ALTRO DAL BLOGVedi tutti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Edizione di martedì 03/12 17:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 03-12-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 03/12/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 03-12-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 03/12/2024 delle 07:16

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 03-12-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Buccinasco, minacce di morte al sindaco Rino Pruiti: "Noi non guardiamo in faccia nessuno"

    Una busta appoggiata sul parabrezza dell'auto, la scritta "sindaco di merda". Dentro, le minacce di morte nei confronti di Rino Pruiti, primo cittadino di Buccinasco, paese alle porte di Milano che da mesi continua a ricevere intimidazioni. Pruiti è sindaco da otto anni, prima era stato vicesindaco in una giunta che si era opposta alla criminalità organizzata ed era riuscita a confiscare beni in mano alla ndrangheta riusandoli per scopi sociali. Fabio Fimiani ha sentito Rino Pruiti.

    Clip - 03-12-2024

  • PlayStop

    Doppio Click di martedì 03/12/2024

    Doppio Click è la trasmissione di Radio Popolare dedicata ai temi di attualità legati al mondo di Internet e delle nuove tecnologie. Ogni settimana, dal lunedì al giovedì, approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. A cura di Marco Schiaffino. Ogni settimana approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. A cura di Marco Schiaffino.

    Doppio Click - 03-12-2024

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 03/12 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    GR in breve - 03-12-2024

  • PlayStop

    Nayt presenta il suo nuovo album Lettera Q a Radio Popolare

    Nayt ha appena pubblicato il suo nuovo album, Lettera Q, anticipato dai singoli Certe bugie e Non è fortuna, ed è stato ospite di Matteo Villaci a Jack per parlare di questo nuovo lavoro, della ricerca della verità, della figura femminile nella società, di Franco Battiato e di molto altro. L'intervista integrale a Nayt andrà in onda venerdì a Doppia Acca.

    Clip - 03-12-2024

  • PlayStop

    Vieni con me di martedì 03/12/2024

    Vieni con me! è un’ora in cui prendere appunti tra condivisione di curiosità, interviste, e il gran ritorno di PASSATEL, ma in forma rinnovata!! Sarà infatti partendo dalla storia che ci raccontano gli oggetti più curiosi che arriveremo a scoprire eventi, iniziative od occasioni a tema. Eh sì, perché poi..ci si incontra pure, altrimenti che gusto c’è? Okay ma dove, quando e poi …con chi!?! Semplice, tu Vieni con me! Ogni pomeriggio, dal lunedì al venerdì, dalle 16.30, in onda su Radio Popolare. Per postare annunci clicca qui Passatel - Radio Popolare (link - https://www.facebook.com/groups/passatel) Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa, un oggetto particolare o proporti come espert* (design, modernariato o una nicchia specifica di cui sai proprio tutto!!) scrivi a vieniconme@radiopopolare.it Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni

    Vieni con me - 03-12-2024

  • PlayStop

    Playground di martedì 03/12/2024

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per 90 minuti al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 16.30.

    Playground - 03-12-2024

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 03/12 15:29

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    GR in breve - 03-12-2024

  • PlayStop

    Jack di martedì 03/12/2024

    Per raccontare tutto quello che di interessante accade oggi nella musica e in ciò che la circonda. Anticipazioni e playlist sui canali social di Matteo Villaci.

    Jack - 03-12-2024

  • PlayStop

    Musica leggerissima di martedì 03/12/2024

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 03-12-2024

  • PlayStop

    Marco Schiaffino presenta "Welcome to the cyber jungle"

    Marco Schiaffino, autore e conduttore della trasmissione Doppio Click, ci parla del suo libro "Welcome to the cyber jungle. La sicurezza informatica raccontata attraverso la cronaca nera del web". Un viaggio tra truffe online, sabotaggi degli hacker di Stato e il lavoro dei ricercatori contro il crimine informatico.

    Clip - 03-12-2024

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di martedì 03/12/2024

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 03-12-2024

  • PlayStop

    Invalidità civile e previdenziale: quarta puntata

    La quarta puntata dedicata all'invalidità civile e previdenziale, oggi parliamo degli ultra sessantenni.

    37 e 2 - 03-12-2024

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 03/12 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 03-12-2024

  • PlayStop

    Cult di martedì 03/12/2024

    Oggi a Cult: il libro di Marco Schiaffino "Welcom to the Cyberjungle" (Prospero Editore); Fabrizio Ferracane protagonista del film "Indelebile" al Noi in Festival; Arturo Cirillo in "Don Giovanni" all'Elfo Puccini; la rubrica ExtraCult a cura di Chawki Senouci...

    Cult - 03-12-2024

  • PlayStop

    Che cosa sta succedendo davvero in Siria

    A Presto Presto, Cinzia Poli e Claudio Jampaglia hanno intervistato il giornalista Marco Magnano, in collegamento da Damasco, per raccontare gli ultimi sviluppi sulla ripresa della guerra in Siria.

    Clip - 03-12-2024

  • PlayStop

    Pubblica di martedì 03/12/2024

    Respingere i migranti significa colpire l’economia italiana. Una ricerca appena pubblicata conferma che accoglierli fa bene al Pil e ai conti pubblici. Pubblica ha ospitato la ricercatrice Giorgia Marini, co-autrice di “L’economia delle migrazioni. Il caso italiano” (Carocci 2024). Ma garantire l’accesso in Italia ai migranti che scappano da guerre e carestie è un dovere costituzionale e un obbligo umanitario, non una convenienza economica. A Pubblica il sociologo Stefano Allievi, in uscita con “Diversità e convivenza”.

    Pubblica - 03-12-2024

  • PlayStop

    A come America di martedì 03/12/2024

    a cura di Roberto Festa cpn Emanuele Valenti

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 03-12-2024

Adesso in diretta