C’è un elefante che si aggira per la nostra città.
Attraversa le strade e le piazze.
Si chiama Billi Red.
Non è stato facile trovarlo perchè non ostenta la sua presenza, inoltre un elefante non avendo il pollice opponibile ha serie difficoltà con i social.
Billi Red non è entrato in città creando scalpore ma è riuscito nella sua impresa con un’impensabile delicatezza, nonostante la sua mole sia enorme e il suo peso abbia il carico di tutta la fatica percorsa.
Billi Red ha la proboscide alzata in segno di buon auspicio.
Le sue orme diventano un luogo d’incontro, conche che racchiudono arte.
Billi Red è nato dal basso, da un’idea condivisa.
I suoi occhi sono pieni di domande che meritano risposte.
E’ longevo e quindi può attendere, anzi sa attendere.
Perchè la differenza tra aspettare e sapere aspettare è la presa di coscienza, di posizione.
Il suo barrito ci richiama a stare svegli, attenti, e a non lasciare che il corso delle cose avvenga senza avere più memoria di quanto è accaduto.
Billi Red non può dimenticare, fa parte della sua natura.
Per questo sa riconoscere qualcuno anche dopo un tempo lunghissimo di separazione.
E’ in quel reticolato di vie che ci appare solo quando Milano si dischiude generosa, che Billi Red si fa trovare.
E’ di colore rosso, non avrei potuto immaginarlo diversamente.
Un elefante si dondolava, appeso al filo di una ragnatela;
trova il gioco interessante, va a chiamare un altro elefante.
Due elefanti si dondolavano, appesi al filo di una ragnatela;
trovano il gioco interessante, vanno a chiamare un altro elefante.
Tre elefanti si dondolavano, appesi al filo di una ragnatela;
trovano il gioco interessante, vanno a chiamare un altro elefante.
Quattro elefanti si dondolavano, appesi al filo di una ragnatela;
trovano il gioco interessante, vanno a chiamare un altro elefante.
Cinque elefanti…
(Da canticchiare ad libitum fino a che non verrà approvata una vera e giusta Riforma per le lavoratrici ed i lavoratori dello spettacolo)
Ps: BILLI RED è il simbolo del primo Festival di prossimità organizzato dalle lavoratrici e dai lavoratori dello spettacolo che si terrà fino al 13 giugno a Milano a sostegno alle piccole realtà urbane così fondamentali per la relazione umana e sociale e che ancora sono in difficoltà.
Se vuoi incontrarlo devi cercarlo con selvaggia gioia!