Sesto San Giovanni: Isabella Rauti FdI batte Emanuele Fiano Pd 45 a 30. Nella città medaglia d’oro al valor militare per i sacrifici delle popolazioni e l’attività nella lotta partigiana la figlia di Pino Rauti, volontario della Rsi batte il figlio di Nedo Fiano sopravvissuto ad Auschwitz unico della famiglia. Per capire cos’è l’esito del voto in Italia ed Europa dobbiamo riattrezzarci al pensare simbolico. Mito e immaginazione danno il senso di processi e ipotesi praticabili. Non limitarsi ad analisi dei flussi e scontro di partiti è obbligo morale. Greci e latini avevano Nemesi: impersonava la giustizia distributiva. Punisce chi turba l’ordine dell’universo; riversa sui discendenti ingiustizie e colpe di uomini e nazioni. Cos’abbiam fatto di male per meritarci Giorgia Meloni e i suoi sodali d’Ungheria e Polonia? Non abbiamo applicato la Costituzione nello spirito e in gran parte della lettera. Per anni: omissioni, interessi, ignavie, violazioni, compromessi, attese tradite, speranze svuotate che han corrotto dall’interno il buono che pure s’è fatto, rendendolo alla fine insufficiente, inadeguato. S’è avuto quasi 80 anni di democrazia, libertà, benessere (di pochi); ma quanto le mete si svuotassero lo denunciavano, senza che lo volessimo vedere, l’astensionismo in politica, la bulimia dei social in opinione pubblica, media, rapporti umani. Nella tragedia Nemesi colpisce e il Coro (noi) diventa consapevole delle responsabilità, coscienza personale e collettiva insorgono, si rigenerano. In scena a Sesto tra Rauti e Fiano è andato il futuro: o ci scuotiamo, andiamo alla fonte, la Costituzione, ripartiamo da idee, valori, passioni, sogni, diritti, doveri, giustizia, equità (noi cofondatori dell’Europa!), o Nemesi assesterà il colpo. Ha detto un portavoce di Meloni: la Carta «è bella ma ha 70 anni»; è nata in un momento di criticità (bontà loro), ha sacrificato l’efficienza alla prudenza (sic!). Ecco l’autoritarismo, altro che populismo (di cui si ciancia). Coll’elezione diretta del Presidente della Repubblica addio a equilibri di poteri e contrappesi: uno comanda! Nemesi sorride: vede l’Italia che ha 1° in classifica Scurati Gli ultimi giorni dell’Europa, ma vota Meloni e va a destra.
Avviso ai naviganti: Nemesi a dritta!
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Marco Garzonio
Giornalista e psicoanalista, ha seguito Martini per il Corriere della Sera, di cui è editorialista, lavoro culminato ne Il profeta (2012) e in Vedete, sono uno di voi (2017), film sul Cardinale di cui firma con Olmi soggetto e sceneggiatura. Ha scritto Le donne, Gesù, il cambiamento. Contributo della psicoanalisi alla lettura dei vangeli (2005). In Beato è chi non si arrende (2020) ha reso poeticamente la capacità dell’uomo di rialzarsi dopo ogni caduta. Ultimo libro: La città che sale. Past president del CIPA, presiede la Fondazione culturale Ambrosianeum.