È stata una delle prime notizie che ho letto questa mattina. E mi ha fatto venire i brividi. Satya Nadella ha dichiarato ai media di essere “estremamente eccitato” e anticipa il prossimo aggiornamento di Windows. Anche se qualcuno lo chiama Windows 11, in realtà Microsoft ha annunciato da tempo che i nuovi sistemi operativi abbandoneranno la progressione numerica.
Il vero punto, però, non è quello del nome. Agli impallinati di tecnologia, questa notizia suscita una sensazione di angoscia, che nel caso dei giornalisti (come il sottoscritto) sfocia in puro terrore.
Perché? Molto semplice: da 20 anni a questa parte, le edizioni “rivoluzionarie” di Windows sono state sistematicamente delle ciofeche pazzesche. Qualcuno si ricorda il record di schermate blu detenuto da Windows Vista? O l’interfaccia in stile LSD di Windows 8?
Insomma: la regola è che di solito Microsoft alterna una versione del sistema operativo sensata a una che sembra avere il solo scopo di mandare fuori di testa chi la usa.
E siccome uno dei lati negativi di essere un giornalista è che si è obbligati a provare ogni nuovo sistema operativo, quello che si profila all’orizzonte è una probabile tragedia. Pensatemi. Tanto.