L'Ambrosiano

Arbore e il complesso dei senza vergogna. Arte, psicoanalisi, politica, vita

A menare il manganello è un agente, ma il colpo lo sferra lo Stato: cioè chi è al governo. La Ministra Cartabia in Parlamento bolla i pestaggi a Santa Maria Capua Vetere. Stesse ore si manifesta: 20 anni fa violenze e torture delle Forze dell’Ordine a Genova. Si parla di uomini in divisa non di politica. Si fa memoria perché certi fatti non si ripetano. Impegno nobile; ma a far le anime belle non si rende giustizia alle vittime, si semina smarrimento nei giovani che non c’erano, restano crisi ambientale e ingiustizie globali.
La storia aiuta a ripartire rigenerati se narrata in complessità, verità, voglia di misurarsi con le ombre. Categorie queste scomode per partiti, molti media, zone grigie delle istituzioni a cui prendere coscienza dei nessi politica-manganello non piace: da un secolo! I fatti: nel 2001 governo Berlusconi II;centrodestra doc: Forza Italia, Lega, Alleanza Nazionale. Di questa Fini, vicepresidente, era a Genova in Prefettura durante gli scontri. Il titolare della Giustizia, Castelli, Lega, era a Bolzaneto prima dei pestaggi. All’Istruzione (i giovani) la Moratti. Maroni a Lavoro. Buttiglione all’Europa. Scajola agli Interni; andò a casa l’anno dopo non per Genova: definì “rompicoglioni” Biagi (senza scorta ucciso dalle BR).

Di quella stagione molti han proseguito, altri si sono esercitati nell’uccisione del padre: Salvini, pulcino di Bossi, in Comune a Milano; Meloni proprio nel 2001 designata da Fini a guidare i giovani di An. Dinamica politica e continuità legittime. A sinistra Fassino sostituì Veltroni: l’Ulivo resterà segnato. Pure oggi l’area non è in salute. Letta sembra un po’ Sisifo. Genova-Roma-Santa Maria: c’è da capire se, nell’ammucchiata al Governo, Super Mario riuscirà a riscrivere i copioni del “teatrino della politica”. Se sta con Salvini (solidale con gli agenti); i 5 Stelle (il Ministero di Bonafede nel 2020 definì i pestaggi «doverosa operazione di ripristino di legalità»); i diritti. È meschinella l’equazione: riforme e l’Europa paga. Si rischia un revival
de “i senza vergogna”, l’Orchestra di Arbore. Teche Rai? O è un “complesso” dei politici non vergognarsi, non scusarsi, schermirsi col casco d’un agente non identificato? New generetion attende.

  • Marco Garzonio

    Giornalista e psicoanalista, ha seguito Martini per il Corriere della Sera, di cui è editorialista, lavoro culminato ne Il profeta (2012) e in Vedete, sono uno di voi (2017), film sul Cardinale di cui firma con Olmi soggetto e sceneggiatura. Ha scritto Le donne, Gesù, il cambiamento. Contributo della psicoanalisi alla lettura dei vangeli (2005). In Beato è chi non si arrende (2020) ha reso poeticamente la capacità dell’uomo di rialzarsi dopo ogni caduta. Ultimo libro: La città che sale. Past president del CIPA, presiede la Fondazione culturale Ambrosianeum.

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