
Tra gli ospiti di Beyoncé agli MTV Video Music Awards ci sono state le madri di quattro persone uccise dalla polizia USA: Michael Brown, Trayvon Martin, Oscar Grant ed Eric Garner.
Prima che lo show iniziasse, l’artista ha posato per una foto con le quattro donne, i cui figli sono diventati in questi anni simboli delle violenze e degli abusi di cui è stata accusata la polizia americana.
Le quattro donne – Lesley McSpadden, madre di Michael Brown, Sybrina Fulton, madre di Trayvon Martin, Wanda Johnson, madre di Oscar Grant e Gwen Carr, madre di Eric Garner – appaiono anche nell’ultimo album della cantante, Lemonade, mentre innalzano le foto dei figli.
Michael Brown, 18 anni, è stato ucciso da un agente di polizia a Ferguson, Missouri; Trayvon Martin, 17 anni, è morto per i colpi di arma da fuoco di un vigilante a Sanford, Florida; Oscar Grant, 22 anni, è stato ucciso da un agente della sicurezza a Oakland, California; Eric Garner è morto dopo una colluttazione con gli agenti a New York City.
I quattro, insieme a molti altri afro-americani uccisi in questi anni, sono diventati figure simbolo per Black Lives Matter, il movimento che ha rivendicato i diritti dei neri e criticato la condotta della polizia soprattutto nei confronti delle minoranze. Il gesto di Beyoncé non appare comunque isolato. Ben nove madri di neri uccisi sono apparse sul palco della Convention democratica di Philadelphia, lo scorso luglio. E’ il segnale di come certi temi stiano diventando di sempre più largo dibattito e condivisione nella società americana.
Dopo l’uscita di Lemonade, Lesley McSpadden, la madre di Brown, ha detto che Beyoncé ha chiesto alle quattro donne di apparire “regali” nel video, ma ha aggiunto: “Ho cercato di fare del mio meglio, ma ogni volta che guardo a una foto di mio figlio non riesco a non pensare a quello che ho perso e a tutto quello che lui aveva davanti nel suo futuro”.
Alla manifestazione di MTV, che si è svolta al Madison Square Garden di New York, Beyoncé si è aggiudicata il premio per il miglior video del 2016.
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