Aveva già colpito molti con un video ispirato ad “America” di Simon & Garfunkel. Le immagini erano quelle di un paese grande, diverso, delle pianure e delle città, dei porti e delle fattorie, dei giovani e degli anziani, dei contadini e degli operai. In mezzo, rappresentante di questa America, lui, Bernie Sanders, il candidato democratico che contende a Hillary Clinton la nomination per le presidenziali 2016.
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Poi c’è stato “Together”, altro spot elettorale della campagna di Sanders. Anche qui il messaggio è chiaro. “Stare insieme”, per i tanti gruppi, etnie, generi, sogni e destini d’America. Stare insieme con e attraverso Bernie Sanders. Anche questo video ha fatto centro. Montaggio vertiginoso, straordinaria capacità di combinare sonoro e immagine, un messaggio capace di risuonare nel popolo democratico.
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Infine è arrivato, sempre attraverso un video, l’endorsement, l’appoggio di Erica Garner a Bernie Sanders. Erica è la figlia di Eric Garner, l’afro-americano che vendeva sigarette di contrabbando, ucciso per soffocamento dagli agenti di polizia a Staten Island, New York, il 17 luglio 2014. Nel video si vede Erica con la figlia piccola, mentre ricorda il padre, e ancora mentre manifesta per avere giustizia. Alla fine, Erica Garner dice che Bernie Sanders è l’uomo giusto come presidente.
Anche qui, oltre il messaggio politico, colpisce la capacità di creare un rapporto intimo, diretto, emotivamente alto, con chi guarda. Lo stratega repubblicano Rick Wilson, in un tweet, ha scritto che “non devi essere d’accordo con la sua politica, ma l’ad combina mestiere, arte, messaggio ed è un colpo allo stomaco”. Lo spot esce tra l’altro poco prima del voto in South Carolina, uno Stato con un largo voto afro-americano, e mira a conquistare quei settori di elettorato che in questi anni sono stati coinvolti nelle proteste contro le violenze della polizia ai danni di tanti giovani neri.
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