Non intende dare alcuna indicazione di voto ai suoi elettori, ma alla vigilia del ballottaggio Basilio Rizzo, il candidato sindaco della lista di sinistra Milano in Comune, farà sapere a chi andrà il suo voto.
“Non sposto pacchetti di voti, perché non ne dispongo – ha detto Rizzo a Radio Popolare – è Sala che deve conquistarsi il consenso che al primo turno è andato alla mia lista (3,56% ndr)
Cosa chiedete a Sala?
“Chiediamo di sapere quante risorse verranno destinate all’edilizia residenziale pubblica. Se si comincerà a ragionare del reddito di cittadinanza per quelli che non vivono bene nella nostra città. Se si faranno degli investimenti per creare lavoro, ma lavoro buono, rispettoso della dignità delle persone. Abbiamo bisogno di avere la garanzia che le nostre Municipalizzate non verranno svendute per fare cassa – ha detto Rizzo – Se il candidato sindaco del centrosinistra verrà incontro a queste esigenze, noi saremo pronti ad ascoltarlo. Se invece ci sarà solo un generico richiamo a stringersi attorno a un candidato che si dice ‘di sinistra’, non credo che il nostro elettorato sarà interessato”.
Se vedesse accolte queste richieste, darebbe un’indicazione di voto per Sala?
“Penso di no, non daremo indicazioni – ha detto Basilio Rizzo – Gli elettori se li deve conquistare il candidato sindaco, senza intermediazioni da parte mia. C’è l’idea che ognuno si porta dietro i voti, ma non è così. Il ballottaggio è un fase nuova, in cui gli elettori devono trovare le motivazioni per votare l’uno o l’altro dei due. Il giorno prima di votare dirò cosa faccio io. Ma non c’è una trattativa perché non c’è un pacchetto di voti da trasferire. Sono i due candidati, in particolare quello del centrosinistra, che devono conquistarsi quei consensi che al primo turno sono andati alla mia lista, Milano in Comune”.
Ma lei pensa che i due candidati siano più o meno la stessa cosa? Che non ci sia una parte da cui stare?
“Per quanto mi riguarda da che parte stare è chiarissimo – ha risposto Rizzo – e gli elettori della mia lista si sentirebbero offesi se gli venisse chiesto da che parte stanno. Il problema è che il candidato che vuole quei voti deve far capire da che parte sta, lui”.