Sono dieci i morti provocati da una forte esplosione a Istanbul, nella zona turistica di piazza Sultanahmet. Accanto alla piazza si trovano le più importanti attrazioni della città turca, dalla Moschea Blu ad Haghia Sofia. L’esplosione è avvenuta all’ippodromo di Costantinopoli, sotto l’obelisco, secondo quanto riportano i media locali. Lo conferma a Radio Popolare anche Fazila Mat, giornalista di Osservatorio Balcani e Caucaso che si trova a Istanbul. Tra i 15 feriti ci sarebbero sei turisti tedeschi, un norvegese e un peruviano. L’agenzia di stampa Dogan riporta che “le indagini sulle cause dell’esplosione, sulla tipologia dell’esplosione e sull’esecutore o gli esecutori sono in corso”.
I media turchi hanno diffuso un comunicato del governo di Ankara, lanciato un’ora dopo l’esplosione, in cui si vieta ai giornali di seguire la vicenda. Le uniche notizie ufficiali sono quindi affidate all’agenzia di stampa Dogan. Il Consiglio superiore della radio e della televisione ha imposto il temporaneo divieto per volere del primo ministro Ahmet Davutoğlu. Le principali cariche dello Stato hanno in programma un vertice dell’Organizzazione nazionale di intelligence (Mit) e della Direzione generale di sicurezza (Egm). Probabilmente alla base della decisione c’è il timore che si diffondano notizie ancora non accertate.
Per ora il quotidiano Hurriyet accredita soprattutto la pista jihadista. Ipotesi confermata dal presidente Recep Tayyip Erdogan, che nel discorso in diretta alla nazione ha parlato di “un terrorista siriano” responsabile dell’esplosione. Sembra quindi più credibile l’ipotesi di un attentato compiuto dall’Isis.