Sono quattro le persone morte, durante l’assedio del Congresso degli Stati Uniti. Tre di queste sarebbero decedute in seguito a non meglio specificate “complicazioni mediche”, riportano i giornali. L’unica morte di cui si conosce la dinamica al momento è quella di una militante pro Trump, uccisa nei corridoi del Campidoglio. Ecco com’è andata.
I militanti di Trump che a colpi di mazze e calci tentano di sfondare le porte del Congresso. Poi uno sparo e una donna che si accascia a terra.
È morta mentre provava a forzare il blocco degli agenti Ashli Elizabeth Babbitt, una delle quattro vittime degli scontri, l’unica al momento di cui sono state diffuse le generalità. Un colpo di arma da fuoco al petto, esploso da un agente che difendeva i parlamentari barricati negli uffici, e lei che cade a terra in uno dei corridoi del Campidoglio.
Trentacinque anni, Babbitt è una veterana dell’Air Force. Residente a San Diego, per quattordici anni ha servito l’esercito, prima di diventare una militante di Trump. I giornali americani la ritraggono come una seguace di Qanon, il movimento secondo cui esisterebbe un complotto, ordito dal “Deep State”, ai danni del presidente uscente.
Nelle immagini dopo essere stato colpita la si vede accasciarsi, tra i supporter di Trump che la avvolgono in una bandiera. Sembra che la donna fosse ancora cosciente in quel momento. Poi il trasporto in ospedale, dove è deceduta. È la prima sostenitrice di Trump che muore in seguito agli scontri di una manifestazione in suo favore. Una morte, avvenuta nei palazzi della democrazia, che rischia ora di diventare un simbolo per gli estremisti statunitensi.
Mattia Guastafierro
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