L’ aula della Camera ha approvato la proposta di legge sui minori non accompagnati: ragazzi, a volte anche bambini di poco più di dieci anni, che arrivano sulle coste italiane da soli, perché hanno lasciato nei loro paesi di origine le famiglie, ma è accaduto anche che sbarchino soli perché nelle traversate i familiari sono morti.
Migranti che hanno ancora più bisogno di protezione, proprio per la loro condizione di maggiore fragilità. Sono molti, nei primi mesi del 2016 sono quasi 14.000 i minori non accompagnati arrivati in Italia, più di quelli sbarcati in tutto il 2015. Perlopiù sono ragazzi tra i 16 e i 18 anni, il 28% hanno 15 e 16 anni, l’8% meno di 15 anni, poco più che bambini. Arrivano soprattutto dall’Africa. Maschi principalmente, le ragazze sono solo il 5%.
Tanti scappano, per raggiungere altre mete in Europa, magari dei parenti che li attendono: un recente studio, ha rilevato che ogni giorno spariscono in media 28 ragazzi soli, di cui si perdono le tracce, rischiano di finire nei circuiti dell’illegalità.
Da questa situazione nasceva l’esigenza di una legge ad hoc, per togliere la gestione di questa fascia di migranti dalla mera emergenza, cercando di garantire protezione e qualche speranza per il loro futuro ancora da costruire.
La legge, a prima firma Sandra Zampa e relatrice Barbara Pollastrini, prevede principalmente l’inserimento di tutti i minori non accompagnati nello Sprar, e cioè nel sistema di protezione dei richiedenti asilo, sia per ottenere un luogo dove vivere che non sia solo un posto letto, con la possibilità di fare corsi di italiano e di apprendimento, sia per una questione di fondi, che in questo caso non dovrebbero pesare totalmente sulle casse dei singoli Comuni. Oltre a questo si prevede un registro apposito per agevolare una seconda accoglienza, dopo la primissima fase di emergenza. Sandra Zampa elenca più in dettaglio le misure contenute in questa legge:
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