Chi ha avuto il Covid ha ancora gli anticorpi che lo proteggono dopo più di 8 mesi dalla guarigione: è il risultato del più ampio studio realizzato finora sul tema, effettuato dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’ospedale San Raffaele di Milano. Ai microfoni di Radio Popolare, Alessandro Principe ha intervistato la direttrice del laboratorio che lo ha realizzato:
Innanzitutto si tratta di anticorpi in pazienti che hanno avuto anche dei sintomi, perciò nei casi asintomatici, non possiamo sapere esattamente cosa sia successo.
I più di 160 pazienti che sono stati seguiti al San Raffaele di Milano, invece, sono tutti pazienti che presentavano sintomi.
Noi speriamo che queste difese immunitarie siano protettive perché, in effetti, a distanza di più di otto mesi dalla diagnosi (ma alcuni paziento sono arrivati a nove, dieci o addirittura dodici, sebbene questi ultimi dati non siano contenuti in questo studio) la maggior parte dei pazienti presenta ancora gli anticorpi neutralizzanti e probabilmente, nel momento in cui rivedranno il virus, saranno capaci di combatterlo immediatamente, cioè avranno gli anticorpi pronti a debellarlo.
Questo risultato che cosa ci può dire dal punto di vista della gestione e del contenimento dell’epidemia? Ha delle implicazioni in questo senso?
Dobbiamo sempre stare attenti perché lo studio risale alla prima ondata e gli anticorpi che abbiamo studiato sono diretti contro la prima variante del virus.
Questi anticorpi possono essere capaci di vedere e attaccare anche le nuove varianti, ma probabilmente non altrettanto bene e forse non con la stessa potenza. Quello che ci aspettiamo, però, è che anche in caso di infezione da nuova variante, sintomi non siano così gravi.
Queste persone devono comunque fare il vaccino?
Si, è giusto che lo facciano. I pazienti guariti dal Covid hanno risposte immunitarie alla prima vaccinazione molto forti e perciò, in qualche modo, risponderanno anche meglio al vaccino.
⁉️QUANTO DURA L’IMMUNIZZAZIONE DEI PAZIENTI POSITIVI AL #COVID19 ⁉️
🩸 Gli anticorpi neutralizzanti persistono nel sangue per almeno otto mesi dopo l’infezione
🎯la loro presenza precoce fondamentale per combattere l’infezione con successo🔎Lo studio 👇 https://t.co/kvhwkmZQTF pic.twitter.com/J0WIRATJPe
— Istituto Superiore di Sanità (@istsupsan) May 11, 2021