Liberi e Uguali in queste ore è divisa sull’alleanza con il Partito Democratico per le elezioni regionali in Lombardia.
L’assemblea di Leu che questa sera avrebbe dovuto sancire la corsa solitaria e l’individuazione di un candidato autonomo da Giorgio Gori, espressione del Pd, è stata rinviata di due giorni.
Questa mattina ai microfoni di Radio Popolare il segretario di Sinistra Italiana, Tino Magni era stato categorico: “andremo da soli”.
Le pressioni da Roma, però, continuano.
A livello nazionale, la componente di Mdp dentro Liberi e Uguali vede con favore l’accordo, mentre Sinistra Italiana e Civati sono contrari.
Oggi alla trattativa hanno partecipato il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni e i big di Liberi e Uguali, a cominciare da Pierluigi Bersani.
In Lombardia la base e i vertici di Liberi e Uguali hanno manifestato più volte la loro contrarietà all’alleanza con Giorgio Gori e il Partito Democratico. Onorio Rosati, il candidato presidente in pectore di Liberi e Uguali in Lombardia, poco fa parlando di una ipotesi di accordo è stato categorico: “lo escludo – ha detto – la decisione è stata presa, il dato è tratto”.
La partita riguarda anche le elezioni regionali nel Lazio dove si ricandida il presidente uscente Nicola Zingaretti, del Pd, che in questi anni ha governato con il centrosinistra. Nel Lazio l’accordo è più probabile. Anche Stefano Fassina, di Sinistra Italiana ha aperto sulla base del programma che presenterà Zingaretti.