Durante il Microfono Aperto molti ascoltatori sono chiari: “Io non lo voterei”. Se poi si ipotizza una sua candidatura senza le primarie, va ancora peggio.
Attorno al nome di Giuseppe Sala come possibile candidato sindaco di Milano, balla in queste ore buona parte del futuro del centrosinistra. Locale e non solo. E di ciò che resterà dell’esperienza Pisapia. E’ lui, sempre più chiaramente, il candidato numero uno del Pd, il nome che piace a Renzi e quello su cui la dirigenza locale del partito sta lavorando. Il piccolo problema è farlo digerire agli altri, alleati e militanti, evitando l’impressione di un’operazione esclusamente di vertice. Insomma: una quadratura del cerchio, che al momento non sembra ancora riuscire. Ma c’è tempo.
Quella di Sala è una candidatura che si sta costruendo passo dopo passo. Anche a costo di mettere in dubbio, nei fatti se non a parole, uno strumento delicato come quello delle primarie. L’uomo forte di Expo corrisponde all’ideale di Matteo Renzi: un candidato che piace al centro se non addirittura a destra – e lui di certo corrisponde – in grado di correre col Pd, funzionale a superare l’esperienza del centrosinistra senza disconoscere formalmente l’esperienza Pisapia, limitando in un recinto stretto ciò che resta a sinistra del partito. A questo i vertici del Pd stanno lavorando.
Nell’attesa, il candidato in pectore si limita a dirsi interessato, senza sciogliere le riserve. “Siamo in tanti a pensare a lui come candidato sindaco ma sarà lui a decidere” dichiara il segretario lombardo del Pd Alessandro Alfieri, ospite del Microfono Aperto. Alfieri lunedì ha incontrato Sala insieme al segretario cittadino Bussolati. “Mettersi in gioco per un incarico del genere richiede riflessione – sostiene – e che qualcuno distribuisca patenti sulla sua appartenenza o meno al centrosinistra non aiuta. In una coalizione, nessuno può mettere veti su un nome”. Ecco il primo nodo politico.
Secondo nodo politico: la continuità con l’esperienza Pisapia. Un po’ semplicistica e molto “renziana” la spiegazione di Alfieri: “C’è, non ho dubbi. Sala ha lavorato a stretto contatto con Pisapia e ha costruito Expo, che rimarrà alla storia come il successo del governo, di Matteo Renzi e del Comune di Milano. Sala saprebbe rappresentare al meglio la continuità del lavoro fatto, di questo siamo convinti”.
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