
In corso a Venezia da qualche giorno, la Biennale Teatro porta anche quest’estate in laguna artisti italiani e internazionali, sotto la guida del direttore artistico Alex Rigola, che da qualche anno ha scelto una cifra molto contemporanea, che affronta presente e futuro anche attraverso la rivisitazione dei classici.
Il regista lituano Oskaras Koršunovas firma un “Gabbiano”, spogliato di molti suoi simboli: niente lago, casa estiva, teatro, ma solo attori e pubblico.
Christiane Jathay sposta “Tre sorelle” nel Brasile di oggi, riducendo a cinque i personaggi principali e usando anche il linguaggio del cinema, nel suo “E se andassero a Mosca?”
Il catalano Roger Bernat propone una rilettura shakespeariana con “Please, continue (Hamlet)“, realizzata insieme all’olandese Yan Duyvendak, immaginando che l’azione si svolga ai giorni nostri, in in un’aula di tribunale, dove Amleto è sotto processo per avere ucciso il padre della fidanzata.
Il Leone d’argento di questa edizione (meritatissimo) a Babilonia Teatri che ripropone per l’occasione il “Pinocchio”, i cui protagonisti sono i non-attori dell’Associazione “Gli amici di Luca”, che hanno vissuto esperienze di coma.
Anche Romeo Castellucci è a Venezia con “Ethica (Natura e origine della mente)”, prima di cinque azioni sceniche ispirate all’opera di Spinoza, nata dal laboratorio tenuto da Castellucci proprio alla Biennale nel 2013.
L’apertura è affidata al Baro d’Evel Cirk, con “Bestias”, che ha debuttato a Lione lo scorso anno, analizza ciò che ci resta di selvaggio.
Alex Rigola è stato ospite della trasmissione Cult di Radio Popolare.
Ascolta l’intervista ad Alex Rigola