Cambiano le bandiere nei municipi milanesi dove, fino a domenica 5 giugno, primo turno elettorale delle amministrative, il centrosinistra governava indiscusso. I risultati delle urne disegnano, ora, una nuova geografia del potere cittadino e su nove zone, il centrodestra ne ha conquistate ben cinque.
Abbiamo sentito Alberto Ciullini, candidato presidente del municipio 2, tra Centrale, Turro, Greco e Crescenzago dove ha vinto con il 43,13% dei voti Samuele Piscina del centrodestra.
Nel 2011, nella zona avevano votato 65mila persone e il centrosinistra aveva vinto con 30mila voti. Domenica 5 giugno i voti per Ciullini sono stati solo 20mila. “L’astensionismo è un dato preoccupante per Milano, considerando il lavoro fatto con la giunta di sinistra – ha detto Ciullini -. Il segnale è chiarissimo, non abbiamo saputo riconvincere i nostri elettori, un po’ per i nostri limiti e un po’ per la mancanza di un legame stretto con i nostri territori. Poi certamente la delusione del nostro elettorato c’è stata.
Per il candidato del centrosinistra, la coalizione non ha saputo raccogliere il malcontento dei cittadini, ma soprattutto non è stata veicolata l’importanza del passaggio da zone e municipi. “C’è stata una confusione massima nel voto tra comune e municipi – ha spiegato Ciullini – nessuno sapeva che la soglia di sbarramento era al 40%, ma la responsabilità è nostra per non essere stati chiari. E poi, non abbiamo saputo comunicare quello che, a fatica e pur con errori, è stato fatto”. Proprio poco dopo la vittoria di Pisapia nel 2011, nel municipio 2 furono usati i fondi Cariplo per la ristrutturazione dell’ex convitto del parco Trotter e per la riapertura, dopo 20 anni, della piscina Cambini. “Forse è vero – ha ammesso – non è stato fatto a sufficienza, ma non abbiamo comunicato nemmeno quello che abbiamo conquistato”.
Ascolta l’intervista ad Alberto Ciullini a cura di Massimo Bacchetta