L’Alaska è in Europa. Nel film di Claudio Cupellini Alaska è uno stato d’animo interiore di solitudine e dannazione che si riflette su due città europee come Milano e Parigi. E non importa se i mutamenti climatici hanno scaldato i colori caratteristici di queste due città, perchè la luce blu argentea è dentro i protagonisti.
Elio Germano è Fausto, italiano che vive a Parigi e fa il cameriere in in albergo. Un giorno incontra Nadine (Astrid Berges Frisbey) sul tetto dell’hotel, francese, giovane e innamorata. Anche quando Fausto viene arrestato per aver colpito un cliente che li aveva aggediti nella suite in cui i due si erano intrufolati di nascosto. Non per rubare, ma per osservare il lusso che non avrebbero mai neanche sognato. La storia va avanti, anche a Milano, tra discoteche e mondo della moda, quello che frequenta Nadine.
Il regista Claudio Cupellini ama girare in Europa, lo aveva già fatto per Una vita tranquilla, con Toni Servillo che viene inseguito da un passato torbido fino in Germania, dove si era rifatto una vita. L’Europa come luogo di migrazione, di ricerca e di speranza. Soprattutto per gli italiani, che lasciano il proprio paese per andare più a nord in cerca di una vita tranquilla. E non sempre la trovano.
Dal set della seconda edizione di Gomorra la serie tv, Claudio Cupellini racconta i retroscena di Alaska.