Sandra Milo, o forse dovremmo chiamarla Sandrocchia perché varie generazioni sanno che questo era il soprannome che le aveva dato Fellini, l’uomo più importante in termini artistici e sentimentali della sua vita, è morta oggi a 90 anni. Nel 2009 aveva confessato in una puntata di Porta a Porta di aver avuto con lui una relazione clandestina.
La storia d’amore con il grande regista è durata quasi 20 anni e fu lui a intuire più di tutti il talento artistico di Sandra Milo, che fin da giovanissima aveva lavorato con i grandissimi del cinema, da Rossellini a Risi a Pietrangeli. Fellini ne aveva compreso l’unicità artistica, un fisico esplosivo, un’ingenuità da bambina, che nascondevano in realtà un’acutezza e un’intelligenza istintiva che in qualche modo la avvicinavano ad alcune celebri interpreti del cinema hollywoodiano.
Dopo una vita sentimentale tormentata, tre figli e una serie di legami, alcuni molto infelici, in cui aveva addirittura confessato di avere subito terribili violenze, Sandra Milo aveva intrecciato un’amicizia, poi diventata a sua volta una relazione sentimentale con Bettino Craxi. E fu proprio nel periodo in cui il Partito Socialista aveva grande potere nella Rai, che Sandra Milo era approdata alla televisione, come conduttrice di programmi di intrattenimento.
È rimasto celebre uno scherzo, di cattivo gusto, di cui fu vittima: mentre era in diretta, una telefonata la avvisava che il figlio era in fin di vita all’ospedale. Una notizia del tutto infondata. Aveva reagito in modo estremamente emotivo, chiamando disperata il figlio “Ciro, Ciro”. Generazioni intere di italiani ricordano ancora quello scherzo, anche solo per sentito dire.
Una vita tormentata, quella di Sandra Milo, eppure punteggiata da incontri straordinari e grandi trionfi artistici, oltre che da sfide coraggiose,a cui non aveva rinunciato nemmeno in tarda età. Tanto che il suo ultimo programma, giunto alla sua seconda edizione, la vedeva viaggiare per il mondo insieme a delle colleghe come Marisa Laurito, Mara Maionchi e Orietta Berti, in una trasmissione on the road, dal titolo “Quelle brave ragazze”.