È morto a 85 anni lo scrittore e critico letterario Ernesto Ferrero, figura di spicco dell’editoria italiana e direttore del Salone del Libro di Torino dal 1998 al 2016. La lunga carriera editoriale di Ferrero, nato a Torino nel 1938, ebbe inizio nel 1963 e annoverò ruoli significativi, come quello di direttore editoriale di Einaudi, di segretario generale di Bollati Boringhieri, di direttore editoriale in Garzanti e di direttore letterario di Mondadori.
Anche scrittore, Ernesto Ferrero si misurò negli anni sia con la narrativa per ragazzi, sia con quella per adulti. Fra i suoi titoli, Cervo Bianco, e soprattutto N, la storia di Napoleone raccontata dal bibliotecario che visse con lui l’esilio all’Elba. Il libro valse a Ferrero il Premio Strega e Paolo Virzì ne trasse il film N (Io e Napoleone). Ironico ma misurato, aveva raccontato la sua visione del mondo dell’editoria nel 2005 in I migliori anni della nostra vita.
Più recentemente aveva firmato il libro di memorie sui suoi molti incontri letterari Album di famiglia. Maestri del Novecento ritratti dal vivo e Italo, in cui documentava la sua lunga collaborazione e amicizia con Calvino. Era stato anche traduttore di Céline, Flaubert e Perec. Ferrero fu nominato Presidente Onorario del Centro internazionale di studi Primo Levi di Torino e presiedette molte giurie letterarie, compreso lo Strega.
Così lo ricordano i colleghi del Salone del Libro: “La sua visione e il suo lavoro hanno trasformato il Salone Internazionale del Libro, che ha diretto dal 1998 al 2016, in un luogo di incontro, dialogo e confronto tra autrici e autori, lettrici e lettori, uno spazio in cui l’amore per la lettura e la conoscenza hanno creato anno dopo anno una comunità sempre più grande“.