L’urlo è arrivato dopo l’ennesimo caso di malaffare. Se una associazione abituata a toni di understatement, inizia una campagna di comunicazione con un appello dal titolo ORA BASTA, scritto a caratteri cubitali, vuol dire che la situazione della corruzione in Italia è diventata decisamente insostenibile. Mafia Capitale, gli arresti per la sanità lombarda e lo scandalo Anas sono tre fatti che, messi in fila, uno dietro l’altro, ci dicono quello che molti già sapevano da tempo: il malaffare dilaga. E la politica non riesce, o non vuole dare risposte.
“La vicenda dell’Anas è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso – dice Virginio Carnevali, Presidente di Transparency International Italia, l’organizzazione che monitora il livello di corruzione in Italia e in decine di altre nazioni – Per questo abbiamo deciso di lanciare questo nostro manifesto-appello”.
Come potete vedere qui, sotto accusa ci sono il Governo e il Parlamento. Le Camere non varano le leggi che sarebbero necessarie per limitare la corruzione; il governo non da corso a politiche incisive per estirpare questo cancro che ha colpito l’economia e l’amministrazione della cosa pubblica.
“Governo e Parlamento non sembrano avere la giusta sensibilità per combattere il fenomeno. Non so perché sia così. Non so se non siano in grado o non vogliano vedere. Il problema è sottovalutato. Non capiscono l’importanza della questione e il danno che provoca. Non si muovono come se questa fosse una priorità”.
Come giudica la reazione della politica a questi ultimi casi?
“Ho sentito la reazione vibrata di Raffaele Cantone, il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, ma non ho visto un’analoga indignazione nei politici. Sembrano fatti di ordinaria amministrazione. Anche perchè ormai ne escono due al giorno di casi gravi come questi”.
Ascolta l’intervista a Virginio Carnevali