La circolare del ministero dell’Interno è del 26 gennaio 2017. Chiede alle Questure di rintracciare e identificare cittadini nigeriani irregolari per riempire un volo charter diretto a Lagos, Nigeria. Per fare tutto ciò vengono messi a disposizione 95 posti nei Cie di Roma, Torino, Brindisi e Caltanissetta. Anche a costo di far uscire da quei centri altri migranti trattenuti in questi giorni.
Il ministero dell’Interno cerca 95 nigeriani irregolari: 50 donne e 45 uomini. Le donne transiteranno dal Cie di Roma, gli uomini dagli altri. E’ la conseguenza del piano immigrazione annunciato dal ministro Minniti a inizio anno: aprire 20 Cie per aumentare le identificazioni e i rimpatri.
Una stretta che parte dai nigeriani. L’Italia ha firmato un accordo bilaterale con la Nigeria, Paese in cui opera l’organizzazione terroristica Boko Haram.
Le associazioni di avvocati che seguono le questioni dell’immigrazione parlano di rimpatri su base etnica in violazione al principio di non discriminazione dell’articolo 3 della Costituzione e sottolineano l’alto numero di donne: le donne nigeriane sono fortemente a rischio di essere vittime di tratta della prostituzione.
“Si tratta di un salto di qualità delle politiche repressive“, denuncia l’Asgi, Associazione studi giuridici sull’immigrazione. “Queste operazioni di polizia organizzate per rintracciare i migranti in condizione di illegalità, contribuiscono ad alimentare un clima di diffidenza e paura nei confronti della complessità dei cittadini stranieri e tende a consolidare una retorica pubblica, ben presente nel nostro Paese, di costante sfiducia e stigmatizzazione specifica nei confronti dei migranti”.
L’operazione di polizia per cercare i nigeriani irregolari nel frattempo è partita, c’è tempo fino al 18 febbraio 2017, scrive il ministero. Poi, forse, in base agli accordi bilaterali, cambierà la nazionalità del ricercato.