
Zygmunt Bauman, scomparso a 91 anni in Gran Bretagna, era un autentico cittadino del mondo e non solo per i suoi numerosi trasferimenti da un Paese all’altro, ma anche per la sua instancabile attività di relatore nell’ambito di manifestazioni culturali, istituzioni accademiche ma anche eventi benefici e occasioni di confronto con i giovani.
Anche il pubblico italiano ha, con gli anni, preso l’abitudine di assistere alle sue frequenti apparizioni in Italia, per ascoltare le sue osservazioni e seguirlo nei suoi talvolta sorprendenti ragionamenti, sempre proposti con una sfumatura di garbata ironia.
Così è stato anche il 2 febbraio 2015, quando Zygmunt Bauman è venuto a Milano per una lectio magistralis dal titolo “How good people make bad society” e tenuta nella Sala Grande del Teatro Franco Parenti, nell’ambito del ciclo di incontri dal titolo “Il piacere del testo.”
In quella circostanza, Bauman era partito da un testo teatrale di David Lindsay intiolato “Good People”, che sarebbe di lì a poco andato in scena proprio al Franco Parenti, e che partiva da alcune considerazioni sul concetto di “bontà” nella società contemporanea.
Ve ne proponiamo un estratto, che ci sembra particolarmente significativo.
Ascolta Zygmunt Bauman