Un centinaio di richiedenti asilo alloggiati fino a oggi nel centro di accoglienza di Cona, in Veneto, sono stati trasferiti in Emilia Romagna, dopo le proteste in seguito alla morte di una ragazza ivoriana. Nel campo resteranno comunque oltre un migliaio di persone.
In Veneto le criticità sull’accoglienza dei migranti sono molte, come ci ha raccontato lo stesso sindaco di Cona, Alberto Panfilio. A pochi chilometri dal suo comune si trova Bagnoli di Sopra, dove in due ettari di terreno vivono circa 900 migranti, ammassati in tende e capannoni.
Il sindaco Roberto Milan da tempo denuncia la situazione critica che sta affrontando il suo territorio così come le condizioni in cui si ritrovano gli ospiti dei centri di accoglienza: “I migranti non equamente distribuiti sul territorio sono destinati a ingrossare i numeri dei campi di concentramento. Io li chiamo così i campi di Bagnoli e di Cona. Nel Veneto poi ci sono un odio e un astio verso queste persone che arrivano dall’Africa probabilmente maggiori che altrove, cavalcati da questi ‘politici’ che agiscono verso la pancia delle persone”.
Ascolta qui l’intervista integrale al sindaco di Bagnoli di Sopra, Roberto Milan
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Il coordinatore di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, ha visitato il centro di Cona: “Quello che abbiamo visto è un luogo che con l’accoglienza non ha niente a che vedere. Disastroso, inumano, terribile. Grandi tendoni e qualche struttura in muratura con centinaia di letti a castello, senza alcun tipo di spazio vitale. Bagni privi di acqua o di acqua calda e condizioni di riscaldamento insufficienti. Chiederemo che questo centro venga chiuso. Altro che rilanciare i Cie come ha proposto il ministro dell’Interno Minniti!”
Ascolta qui l’intervista integrale a Nicola Fratoianni